(Lettera Napoletana) Per i 25 anni di Episcopato, festeggiati a novembre 2015, Mons. Mario Oliveri, Vescovo di Albenga-Imperia, pubblica un’antologia di scritti del suo Magistero.

Fides et Pax” (Cantagalli Editore, Siena 2016, pp. 552, € 25 ) – il titolo è il motto che compare nello stemma di Mons. Oliveri – raccoglie con criterio cronologico la prima parte degli interventi (391 in 25 anni) del Vescovo di Albenga-Imperia. Altri due volumi sono già in programma.

Segretario della Nunziatura Apostolica a Dakar (Senegal) nel 1972, poi segretario di Mons. Giovanni Benelli alla Segreteria di Stato, Mons. Oliveri ha prestato servizio nelle Nunziature apostoliche di Londra e Parigi e poi presso la Nunziatura Apostolica in Italia. Nel 1990 fu nominato Vescovo di Albenga-Imperia da Papa Giovanni Paolo II.

Fedele alla Tradizione secondo la formula – come sottolineano i suoi collaboratori – Nove sed non nova coerente con il suo insegnamento, Mons. Oliveri, è stato tra i primissimi Vescovi a celebrare un Pontificale solenne con il rito tridentino dopo il Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI (07.07.2007), il 26 ottobre 2008, nella Basilica di San Maurizio ad Imperia.

Protettore dei Francescani dell’Immacolata, l’Ordine fondato da Padre Stefano Manelli, oggetto di una vera e propria persecuzione con l’inizio del pontificato di Papa Bergoglio, che hanno potuto mantenere nella sua Diocesi i propri Conventi e proseguire nel loro apostolato e nella celebrazione nel rito tradizionale, Mons. Oliveri è diventato subito scomodo nella Chiesa “della tenerezza” e della “misericordia”, che non conosce né tenerezza né misericordia per i difensori della Tradizione e dell’ortodossia della Fede.

Il 25 marzo 2015 Mons. Oliveri è stato affiancato da un coadiutore, Mons. Guglielmo Borghetti, con il compito di esautorarlo dai suoi poteri. Nonostante l’ostilità dei progressisti e la sua resistenza al nuovo corso inaugurato da Bergoglio, Mons. Oliveri ha ricevuto grandi attestazioni di stima e di affetto in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni dell’ Ordinazione Episcopale (7 novembre 2015). All’omelia pronunciata in Cattedrale, il Vescovo di Albenga-Imperia si è rivolto ai fedeli ai quali ha chiesto di “di lodare con lui il Signore, e di pregare per lui e per il suo ministero futuro affinché egli possa ancora ‘tutto compiere’ e svolgere degnamente l’attività pastorale ‘per la glorificazione di Dio per mezzo di Gesù Cristo’ “. (blog.messainlatino.it, 9.11.2015).

Proprio alla difesa della liturgia è dedicata una bella Lettera Pastorale del Vescovo di Albenga-Imperia: «(….) si crede come si prega, si crede come si celebra: la Liturgia esprime la fede della Chiesa. Mutamenti radicali nella Liturgia (e nel come si celebra) comporterebbero inevitabilmente conseguenze sul piano della fede. Pertanto non solamente non si può mutare il divino contenuto della Sacra Liturgia, ma neppure si possono toccare le forme esterne che provengono dalla Rivelazione, da Cristo e dalla Tradizione Apostolica e che quindi sono inscindibilmente connesse, per divina volontà, col contenuto stesso della Liturgia, col contenuto stesso dell’Opera Divina dell’Incarnazione e della Redenzione” (“L’immutabile natura della Liturgia”. Lettera Pastorale, 2007). (LN99/16).

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