(Lettera Napoletana) La faccia nascosta della Calabria. Quella di una tradizione industriale che in passato ha contato sul siderurgico di Mongiana ed in tempi più recenti sulle OMC (Officine Meccaniche Calabresi) che esportavano al Nord magnifiche motociclette e producevano la bullonatura del transatlantico Rex, ed oggi eccelle nell’agro-alimentare, nonostante le penalizzazione nelle infrastrutture del “fattore Sud”.
È quella dello Stingi Group (pasta, prodotti da forno, sughi e pesti), start up a forte innovazione fondata dal giovane imprenditore di Serra San Bruno (Vibo Valentia) Michele Stingi. Un’azienda familiare capace, però, di produrre 104 tonnellate di pasta secca al mese in oltre 150 formati.
Premiato nel 2016 per la start up più innovativa e designato giovane imprenditore dell’anno nel 2015, Michele Stingi, 24 anni, ha aderito con il suo gruppo al PROGETTO COMPRASUD, promosso da Fondazione Il Giglio e Movimento Neoborbonico a sostegno della piccola e media impresa meridionale.
Lettera Napoletana gli ha rivolto alcune domande:
D – Definisce la sua impresa, ad alta automazione, come un esempio di industria 4.0?
R – Diciamo prima di tutto che Pasta Stingi è una start up che nasce 5 anni fa e che nel tempo ha avuto una notevole crescita, facendosi conoscere in Calabria, in Italia e all’estero. Siamo partiti con macchinari semiautomatici con capacità produttiva di 100 Kg/ora ed oggi disponiamo di impianti industriali che raggiungono alti livelli di automazione, capaci di produrre circa 700 kg/ora di pasta, che poi viene essiccata in 26-28 ore; la lenta essicazione garantisce una maggiore durata e una migliore qualità del prodotto. Potrei definire la mia impresa come industria 4.0, ma siamo comunque in fase di start up, sebbene in fase di espansione, avendo fatto passi importanti non solo sul mercato nazionale ma anche all’estero. Puntiamo ad avere impianti con capacità anche di 2000 – 3000 Kg/ora ed una maggiore automazione, nella misura del 95% circa, ma lasciando sempre un ruolo importante alla componente umana al fine di mantenere un buon livello di artigianalità e per garantire la qualità, realizzando così anche un altro obiettivo della nostra politica aziendale, che è quello di creare occupazione in un territorio non facile.
D – L’alta automazione riesce a compensare le diseconomia che gli imprenditori del Sud, e specificamente calabresi, devono affrontare (infrastrutture, trasporti, distribuzione)
R – La Calabria non è una regione facile, ha molte criticità. Da un lato è una terra piena di tesori, bellezze naturali, ricca di storia; ha le potenzialità per essere una delle regioni più importanti e più ricche. Però è davvero difficile fare impresa al Sud e, in particolare, in Calabria: le infrastrutture sono poche e funzionano male, c’è molta burocrazia, il trasporto viaggia solo su gomma e le strade sono quasi prive di manutenzione, la stessa autostrada Salerno-Reggio Calabria (ora ribattezzata autostrada del Mediterraneo) presenta ancora tratti a corsia unica (con ricadute negative anche sul turismo). La logistica è il problema principale, in quanto gli autotrasportatori spesso non rispettano i tempi di consegna della merce venduta provocando gravi disservizi e le lamentele dei nostri clienti. Per ovviare almeno in parte a queste problematiche, come azienda stiamo valutando la possibilità di investire nell’acquisto di una nostra flotta di automezzi per gestire in proprio le consegne in tempi certi e ragionevoli: entro 24 ore al Sud ed entro 48-72 ore nel Centro-Nord.
D – Quali caratteristiche ha la pasta che produce ed in quale segmento di mercato si colloca la sua produzione?
R – La Pasta Stingi è un prodotto di alta qualità, realizzato con semola di grano duro selezionato, 100% italiano; ha un processo di lavorazione sia industriale che artigianale che garantisce alti standard qualitativi e di efficienza; come azienda abbiamo la certificazione ISO 9001 (Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità). Ci collochiamo nel segmento di mercato medio-alto, conseguentemente anche il prezzo è correlato alla qualità, ma risulta comunque competitivo nella sua fascia di mercato. Abbiamo circa 180 formati e vari tipi di pasta, ognuno dei quali ha proprie caratteristiche di lavorazione, di impasto e di essicazione: c’è quella di sola semola, quella all’uovo, al fungo, trafilata al bronzo, agli spinaci, al pomodoro, la linea integrale, eccetera.
D – La sua impresa produce anche prodotti da forno. Che importanza ha questa produzione rispetto al core business?
R – Premesso, per l’appunto, che il core business dell’azienda rimane la pasta, nel 2017 abbiamo iniziato la produzione dei prodotti da forno. Siamo partiti con macchine che producevano quantità modeste per testare il mercato e vedere come andava il prodotto. Anche questa nuova linea di produzione, realizzata con materie prime italiane di qualità, ha incontrato un buon successo, tanto che in circa un anno il fatturato dei prodotti da forno ha raggiunto e superato il volume di fatturato realizzato con la pasta in quattro anni. Questo è dovuto anche al fatto che per questi prodotti vi è meno concorrenza rispetto alla pasta; d’altra parte siamo l’unica azienda in Calabria a produrre merende a livello industriale, mantenendo sempre alti standard qualitativi, tanto che riceviamo numerose richieste anche da alberghi e bar.
Il nostro obiettivo è essere presente ovunque con tutti o almeno con alcuni dei nostri prodotti, in modo tale che il consumatore identifichi il marchio Stingi con la qualità made in Calabria.
D – Il PROGETTO COMPRASUD promuove tra i consumatori meridionali la scelta dei prodotti delle imprese meridionali, in nome dell’identità culturale comune. Pensa che un’alleanza tra produttori e consumatori meridionali può aiutare l’Economia del Sud?
R – Certamente sì. Una campagna di sensibilizzazione del consumatore meridionale che lo orienti a preferire i prodotti realizzati al Sud, che spesso hanno un standard qualitativo più elevato e non devono affrontare lunghe percorrenze per il trasporto, potrebbe far progredire notevolmente le imprese meridionali e la crescita dell’occupazione, che verrebbe provocata anche dall’indotto. Il successo del Progetto CompraSud potrebbe far fare passi da gigante all’economia meridionale nel giro di pochi anni, compensando in parte il grave gap infrastrutturale del Mezzogiorno. (LN123/18).
Guarda la scheda di Stingi Group sul sito del Progetto Comprasud