(Lettera Napoletana) Ai primi di giugno si voterà a Napoli per la tornata nazionale di elezioni amministrative 2016. Per ora i candidati principali a sindaco sono quattro, ma il numero potrà aumentare fino al momento della presentazione delle liste, a seconda dell’esito di trattative in parte inconfessabili e di accordi spesso sotterranei e trasversali tra e dentro partiti e coalizioni.

Nessuno degli attuali candidati a sindaco, questo è il dato più importante, appare in grado di risollevare la città dalla condizione di degrado e di sottosviluppo nella quale è precipitata in modo più accentuato dall’inizio degli anni ’90.

Tra il sindaco uscente Luigi De Magistris, sostenuto da una coalizione che vede insieme vecchi esponenti dell’estrema sinistra (Rifondazione comunista, Comunisti Italiani, Sel, i cosiddetti Centri sociali, e trasformisti di ogni genere, compresa una pattuglia di “meridionalisti” affamati di poltrone), il deputato del Pd Valeria Valente (una creatura politica di Antonio Bassolino, che ha scelto a sorpresa di candidarsi contro il suo padrino politico alle primarie del Pd), l’imprenditore Gianni Lettieri, sostenuto da una parte del centrodestra, e l’improbabile candidato del “Movimento 5 Stelle” Matteo Brambilla, un ingegnere di Monza che lavora per una società della Lega delle Cooperative, una reale alternativa di gestione è inimmaginabile.

Programmi e formazione politica di De Magistris, Valente e del candidato grillino Brambilla (Lettieri è più lontano dalla politica), sono simili e sono espressione dell’ideario diffuso della sinistra post-comunista. Con questi presupposti, a cambiare, rispetto alla lunga notte dei 17 anni di gestione di Bassolino (tra sindaco di Napoli e presidente della Regione Campania) ed i 5 di De Magistris, può essere una parte della nomenclatura di potere.

Ma le amministrative possono essere l’occasione per fare circolare – nel Paese reale piuttosto che in quello legale – idee e progetti realmente alternativi per una rinascita di Napoli. In linea con la propria battaglia civico-culturale la Fondazione Il Giglio, che non si riconosce in nessuno dei candidati e non dà indicazioni di voto, ha raccolto in una “AGENDA PER NAPOLI” proposte ed idee che nascono dalla cultura, dalla tradizione e dalla storia napoletana. Cioè dalle grandi risorse sulla quale l’ex capitale del Regno delle Due Sicilie può fare affidamento per il proprio riscatto. (LN98/16) 03/31/2016

 

LEGGI L’AGENDA PER NAPOLI DELLA FONDAZIONE IL GIGLIO

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