(Lettera Napoletana) Il Real Polverificio Borbonico di Scafati diventerà un complesso alberghiero e ricettivo attrezzato con centro benessere e saloni per feste e matrimoni? È quello che si propongono l’Agenzia del Demanio, proprietaria dei nove storici edifici compresi nel polverificio realizzato da Ferdinando II di Borbone nel 1854 e del magnifico parco con un viale alberato di platani di 400 metri, il più lungo d’Italia, con la consulenza dello Studio Ambrosetti di Milano, che selezionerà i partner economici dell’operazione e la copertura culturale del Parco Archeologico di Pompei.

Il 4 marzo scorso nell’auditorium degli Scavi di Pompei è stato presentato alle imprese e agli stakeholder (coloro che hanno interessi nell’operazione) l’Avviso di consultazione di mercato, fase che precede l’assegnazione degli appalti delle pubbliche amministrazioni. L’Avviso di consultazione di mercato per la“messa a reddito” del Polverificio di Scafati scadeva il 31 gennaio, ma è stato prorogato fino al 30 aprile 2025 “per garantire – è scritto in un comunicato di Agenzia del Demaniola più ampia partecipazione degli investitori”.

Lobbies all’assalto

E per trovare gli investitori giusti si è fiondata su Pompei una task-force dello Studio Ambrosetti (nuova denominazione ufficiale: The European House-Ambrosetti S.p.a.), la potente lobby di Milano che organizza da anni a Cernobbio un convegno di politici, economisti, lobbisti e affaristi, per orientare l’agenda politico-finanziaria del Paese. Lo Studio Ambrosetti ha deciso di espandersi al Sud, organizzando dal 2022 il Forum “Verso Sud”. (cfr. LN164/22).

La faccia ce la mette Cetti Lauteta, nata a Reggio Calabria e nominata responsabile del progetto “Verso Sud, sotto lo sguardo degli uomini della società di consulenza calati da Milano, seduti in prima fila a Pompei. Lo sbarco al Sud dello Studio Ambrosetti ha coinvolto – secondo cifre fornite dalla Lauteta – 300 giornalisti, che hanno prodotto finora 1100 articoli. L’hashtag #Verso Sud ha totalizzato sul social media “X” 40 milioni di contatti. E questo contribuisce a spiegare l’acquiescenza e la subalternità della classe politica meridionale verso questa nuova colonizzazione, attirata – sono sempre dati dello Studio Ambrosetti – dal dato che la Campania si è collocata nel 2023 al terzo posto in Italia per numeri di arrivi turistici.

La risorsa cultura appaltata alle imprese del Nord

La formula è quella del partenariato pubblico-privato. Gli imprenditori gestiscono i beni, anche culturali, che appartengono allo Stato.
Il Real Polverificio Borbonico è stato messo in vetrina dall’Agenzia del Demanio al MIPIM 2025, la fiera internazionale del Mercato immobiliare che si è svolta a Cannes dall’11 al 14 marzo. Cercasi compratori per la Storia del Sud.


Il Direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, cognata dell’esponente del Pd, ex presidente del consiglio e commissario europeo, Paolo Gentiloni, nel suo intervento a Pompei ha espresso un unico concetto: “gli immobili affidati all’Agenzia del Demanio debbono creare valore”. Questo è tutto. Con buona pace delle dichiarazioni tranquillizzanti del direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, di sindaci e assessori, sul carattere “storico”, e “identitario” del Polverificio borbonico e sulla “vocazione paesaggistica culturale e agricola” dell’area di 15 ettari che ospita nove edifici, la chiesa della fabbrica delle polveri da sparo, dedicata a Santa Barbara, con un bellissimo pavimento in maiolica, e il grande parco verde.

Non stiamo preparando un grande business”, ha assicurato il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti. Non è solo una scelta tecnica, ci sono valori identitari, ha detto l’assessore all’urbanistica della Regione Campania, Bruno Discepolo. “Qui c’è la storia di questo territorio”, ha aggiunto Zuchtriegel.Ma sono dichiarazioni di intenti che lasciano il tempo che trovano. Chiariamo: non c’è niente di male se imprese private investono sul nostro territorio e anche sui beni culturali, anzi. Il problema è un altro: quali imprese? E soprattutto, per fare che cosa dei beni culturali?

Il Parco Archeologico di Pompei – lo segnaliamo a chi si preoccupa che le deleghe richieste al Governo da parte delle Regioni (a noi interessano quelle del Sud), previste dal progetto di autonomia differenziata, ammesso che mai si farà, possano “spaccare l’Italia”(ma non è spaccata dal 1861?) – totalizza quattro milioni di visitatori all’anno. Le biglietterie sono gestite da Opera Laboratori S.p.a. di Firenze, che gestisce anche la biglietteria della Reggia di Caserta (oltre un milione di visitatori all’anno). La gestione dei bagagli è affidata a Coop Culture di Venezia, che è presente anche al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

La risorsa cultura del Sud, il patrimonio della sua grande Storia accumulato da generazioni viene trasferita, in termini economici, allo Stato, che incamera fino al 70% dell’incasso dei biglietti, e alle imprese del Centro-Nord.

Tra degrado e speculazione

Il Real Polverificio di Scafati [ME1] era abbandonato da decenni al degrado per responsabilità non solo del Demanio, cioè dello Stato, ma della classe politica locale. Si vuole recuperarlo? Meglio tardi che mai. Ma dentro dovrebbero trovarvi posto la Storia e l’identità culturale del luogo: un museo sulla fabbrica delle polveri, che fu realizzata dopo studi condotti all’estero con criteri molto avanzati, compresa la rettifica del basso corso del fiume Sarno; un parco a tema sul modello del Puy du Fou realizzato in Vandea, una mostra permanente sulle opere civili realizzate dai Borbone. “Non ci vedo niente di male se qui organizzeranno i matrimoni”, ha detto ai giornalisti in visita al Polverificio un funzionario della Sovrintendenza archeologica di Pompei, che è incaricata di gestire il Parco. E una discoteca all’aperto? Si è parlato anche di concerti rock…. E naturalmente di alberghi.

La chiesetta del Polverificio, accanto alla quale una lapide fatta collocare da Francesco II di Borbone nel 1860 ricorda l’opera del padre Ferdinando II, si salverà (giusto per consentire la celebrazione dei matrimoni) o diventerà la cafeteria del futuro Resort? (LN181/25)

Guarda la foto gallery del Real Polverificio di Scafati

 [ME1]