(Lettera Napoletana) Se ci fosse ancora bisogno di prove della subalternità della classe politica meridionale nella rappresentanza degli interessi del Sud basterebbe guardare alla vicenda dei costi per l’assicurazione Rc auto.
Si tratta di uno dei primati negativi del Sud, come LETTERA NAPOLETANA ha già sottolineato (cfr. “Sud: dal credito alle assicurazioni, senza rappresentanza politica” LN 68/2013).
In Italia le polizze Rc auto sono aumentate del 13% in un anno (agosto 2016-agosto 2017) secondo dati dell’Osservatorio assicurazioni auto di Facile.it (Corriere della Sera, 20.9.2017) – una cifra già molto alta, se si pensa che l’inflazione non arriva all’1,5%. Campania, Calabria e Puglia registrano premi ed aumenti ancora più alti della media. La Campania segna il record negativo assoluto, con oltre il 71% in più rispetto alla media nazionale, e qui i rincari sono stati del 21% in un anno. La media dei premi assicurativi è di 989,91 euro. In Val d’Aosta è di 405,31 euro, in Friuli Venezia Giulia di 408,59 euro. Ed in Campania, a fronte dell’aumento medio nazionale del 13%, si sono avuti rincari del 20,78%.
“Subito dopo la Campania – rileva l’Osservatorio di Facile.It – i premi più alti si pagano in Calabria (media, 689,33 euro) e Puglia (670,06 euro). Tra le province “a Caserta e Napoli è stata superata la soglia dei mille euro”. Per avere un termine di paragone, a Pordenone il costo medio di una polizza Rc auto è di 386,29 euro.
Con il pretesto dell’alto numero dei sinistri registrati da decenni le Compagnie assicurative praticano in Campania ed in altre regioni del Sud tariffe che non è esagerato definire estorsive. I politici meridionali non si sono mai opposti, al di là di qualche dichiarazione alla stampa.
Uno di essi, Leonardo Impegno, deputato del Pd, partito al Governo dal 2011, ha presentato nel 2015 una proposta per inserire nel ddl sulla Concorrenza, approvato definitivamente dal Senato il 2 agosto scorso, una tariffa unica per i premi Rc auto, indipendentemente dalla Regione di residenza, per gli “automobilisti virtuosi”, cioè che non avessero effettuato incidenti negli ultimi anni, a patto che accettassero controlli come l’installazione della “scatola nera” a bordo dell’auto.
Impegno si è vantato più volte sulla stampa, nel lungo iter del ddl sulla Concorrenza, del risultato ottenuto, considerandolo acquisito. Ma nell’ultimo passaggio del ddl la tariffa unica – osteggiata dalla lobby delle Compagnie assicurative – “ è stato cancellato dal Senato con un emendamento del senatore del Pd Salvatore Tomaselli, pugliese” (Il Mattino, 3.8.2017). Eletto a Brindisi, Tomaselli è legato al presidente del Pd Matteo Orfini, che sostiene la maggioranza del segretario Matteo Renzi.
È da un politico del Sud e da un compagno di partito di Impegno che è venuto il No ad un riequilibrio dei premi assicurativi vessatori per gli automobilisti del Sud. Nessuna reazione significativa è venuta da Impegno, che continua a militare fianco a fianco nel Pd con Tomaselli.
E nessuna reazione è venuta dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che aveva annunciato nel marzo 2012 accordi con del Comune con alcune compagnie assicurative per praticare la “Rca Napoli virtuosa”. A gestire l’iniziativa fu l’assessore al commercio Marco Esposito, giornalista e fondatore di un minuscolo movimento politico fiancheggiatore di De Magistris. Alla fine il Comune di Napoli stipulò una convenzione con un’unica Compagnia assicurativa, che praticava tariffe più alte di quelle che chiunque può ottenere con una assicurazione on-line.
Nessuna reazione è venuta dal presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca e dal presidente della giunta pugliese Michele Emiliano.
Entro 90 giorni dall’approvazione del ddl sulla Concorrenza l’Ivass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) dovrebbe pubblicare un elenco delle province con la più alta incidenza di sinistri e definire i paramenti per uno sconto da praticare agli automobilisti che risiedono nelle regioni con la media premi Rc auto più alti. Ad averne diritto sarebbero solo gli automobilisti che negli ultimi quattro anni non abbiano provocato sinistri ed abbiano installato sulla propria auto la “scatola nera”. Una prima discriminazione rispetto agli automobilisti del resto d’Italia.
Ma le Compagnie assicurative saranno libere di praticare il prezzo base che vorranno, provincia per provincia, sul quale calcolare lo “sconto”. Per il Sud dopo il danno, la beffa. (LN116/17)