Guido Vignelli

Il Video tentatore. Come la tivù induce alla trasgressione

Sos Ragazzi, Roma 1998

Che la tivù, nei suoi sessant’anni di esistenza,  sia stata il maggiore strumento di cambiamento della cultura, del linguaggio, della mentalità degli italiani è indiscutibile. Che essa sia stata lo “specchio della società”, come affermano gli addetti ai lavori, o piuttosto sia stata il modello al quale conformarsi, è argomento di discussione. Che questo modello poi sia stato positivo è molto dubbio e difficile da dimostrare.

Negli ultimi decenni, inoltre, con l’avanzare della cosiddetta “società dell’immagine”, è apparso sempre più chiaro che il cambiamento indotto nello spettatore  seguisse un preciso percorso, avesse, cioè una direzione e una meta da  fargli raggiungere.

questo l’argomento affrontato da Guido Vignelli in un’approfondita ricerca sulla programmazione televisiva come veicolo di una mentalità tesa alla “trasgressione” etica.

La tesi, ampiamente dimostrata dall’autore, è che non si tratti semplicemente di una scelta commerciale, quanto di una strategia propagandistica che usa cinicamente tecniche visive e persuasive allo scopo di influenzare gli spettatori, soprattutto i più giovani, nelle tendenze più profonde, manipolandone la sensibilità.

L’ignaro telespettatore è indotto a credere che la felicità consista unicamente nel soddisfacimento materiale ed immediato di necessità artificiose, attraverso una proposta di vita dominata dalla sensualità e dall’aggressività.

Il video diventa così una sorta di tentatore elettronico che induce a comportamenti, mentalità e idee immorali e talvolta persino criminali. La televisione dominata da «sesso, sangue e stupidità» obbedisce appunto a questa strategia.

Il testo denuncia aspetti, tecniche e motivazioni della programmazione «trasgressiva» basandosi su ricerche scientifiche e indagini sociologiche per la maggior parte italiane e provenienti dalla RAI.

L’estratto, proposto con il titolo “Tentati da uno spot”, è preso dal terzo capitolo del saggio, intitolato “La ‘concupiscenza degli occhi’: pubblicità, consumismo, edonismo”, nel quale l’autore, prendendo in esame alcune tecniche pubblicitarie, svela i reali obiettivi, ammessi dagli stessi pubblicitari, degli spot che vediamo in televisione.

Guido Vignelli è nato a Roma nel 1954. Allievo di Augusto Del Noce, studioso di Dottrina sociale della Chiesa, si dedica alla diffusione e alla difesa dei principi della civiltà cristiana. Dal 1995 dirige il progetto SOS Ragazzi, che anima e coordina la protesta delle famiglie italiane contro i danni morali e sociali prodotti da certi mass-media. Oltre che di numerosi articoli, è autore del saggio Matrigna televisione (Roma, 1996).

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Le Pagine scelte sono estratti di libri di diverso argomento, sia fuori commercio che facilmente reperibili, che forniscono al lettore un quadro sintetico, ma il più completo possibile, su di un particolare tema. Spaziano tra storia, filosofia, scienza, politica, Magistero della Chiesa, attualità, per formare una piccola antologia del pensiero non omologato al relativismo culturale, con l’aiuto di autori di indiscutibile spessore, noti e meno noti, composti in agili fascicoli rilegabili.

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