Quella che si combatté sul fiume Volturno non fu soltanto una battaglia tra due eserciti, fu lo scontro tra due culture inconciliabili e tra due concezioni del mondo.
La stessa idea di guerra era radicalmente diversa.
Il re Francesco II combatteva ancora la guerra delle regole, delle tregue nei giorni di festa religiosa, del rispetto dei patti d’onore, della pietà per i prigionieri e per i caduti.
Dall’altra parte, si combatteva la guerra rivoluzionaria, senza regole e senza quartiere, che punta alla distruzione dell’identità del nemico, alla sua conquista ideologica. Una conquista rapace che tutto prende, tutto schiaccia al proprio interesse.
Per questo la battaglia del Volturno non è soltanto il maggiore scontro tra gli eserciti che si fronteggiarono nell’attacco al Regno delle Due Sicilie, ma acquista il valore di simbolo del passaggio dal mondo della Tradizione al mondo della rivoluzione.
Il testo che offriamo ai lettori ricostruisce la cronologia della battaglia, descritta con le parole degli storici Giuseppe Buttà, Pietro Calà Ulloa, Giacinto de’ Sivo, Pier Giusto Jaeger.
La fedele descrizione, ora per ora, dei momenti salienti di quella che fu l’affermazione dell’onore, dell’eroismo e dello spirito di sacrificio dei Napoletani.
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