È dedicato ai “giorni dell’eroismo”, quelli dell’assedio di Gaeta, quelli della resistenza contro un nemico che con violenza oltraggiosa occupava un borgo di inermi pescatori, cacciando donne e bambini dalle loro case, per installare batterie di cannoni e che non si faceva scrupolo di bombardare gli ospedali.

I giorni di un “doloroso cammino” descritto da Charles Garnier, giornalista autore di un “diario-giornale” dell’assedio che, come ricorda il testo di Gennaro De Crescenzo, fu a Gaeta dal primo all’ultimo giorno, “testimone della suprema lotta della Monarchia Duosiciliana abbandonata dai sovrani di Europa”, non cronista distaccato ma partecipe e schierato proprio dalla parte che da quella lotta uscirà sconfitta.

Una battaglia combattuta sul piano militare ma anche su quello umano, nella quale Garnier distingue la figura di Francesco II di Borbone, circondato dal rispetto e dall’affetto dei soldati, sentimenti ricambiati con gentilezza non esteriore e con quella profonda fede cristiana che ne informava la vita, che ha permesso, di recente, l’apertura del processo di canonizzazione e il riconoscimento come “Servo di Dio” da parte della Chiesa.

«Il palazzo del Re e quello della Regina madre sono un bersaglio per il nemico che pensa sicuramente di spaventare il Re e costringerlo a lasciare Gaeta. Che simpatici! Non sanno con chi hanno a che fare! Grazie a Dio questo Borbone è di razza! O mi sbaglio alla grande, o egli sarà all’altezza di tutte le prove», scrive Garnier nel suo diario a proposito del Re delle Due Sicilie.

Quanto, poi, ai soldati napoletani, tanto vituperati dalla storiografia risorgimentalista, Garnier commenta «non so se in qualunque altro esercito si troverebbe tale genere di eroismo».

Eroismo e fedeltà, quelli espressi nella lettera che gli ufficiali borbonici inviarono al Re, rinunciando ad allontanarsi da Gaeta quando ormai la sconfitta era inevitabile: «Cingendo la spada, giurammo che la bandiera che ci veniva affidata da vostra Maestà sarebbe stata difesa da noi, anche a costo del nostro sangue ed è a questo giuramento che intendiamo restare fedeli, qualunque siano le privazioni, le sofferenze e i pericoli».

L’appassionato ricordo di Garnier acquista ulteriore vividezza, nel Calendario delle Due Sicilie 2022,  con le immagini rielaborate, tratte dal settimanale francese Le Monde Illustré, che documentò l’assedio attraverso i resoconti e gli schizzi degli inviati.

 

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