(Lettera Napoletana) Nel bicentenario della morte di Giovanni Paisiello (1740- 1816) viene clamorosamente dimenticato l’“Inno del Re”, commissionato al musicista nel 1787 da Re Ferdinando IV di Borbone e divenuto nel 1816 Inno nazionale del Regno delle Due Sicilie.
La Fondazione Teatro di San Carlo ha dedicato a Paisiello una mostra (“Giovanni Paisiello al San Carlo”, allestita dal Memus (Museo e archivio storico del Teatro San Carlo) che resterà aperta fino al 31 dicembre 2016.
Solo un rigo e mezzo di testo in uno dei pannelli ricorda l’Inno del Re, che non viene neanche citato nel video multimediale predisposto per i visitatori.
Nel catalogo della Mostra anche il musicologo Paolo Isotta, in un saggio peraltro interessante sul musicista di Taranto, non fa alcun riferimento all’Inno. Altri due contributi del catalogo sono firmati da Roberto De Simone. Nessun cenno anche qui, ma in questo caso si può pensare ad una scelta comprensibile, considerato che nel 2009 De Simone, all’epoca direttore del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, diede il via ad una polemica del tutto infondata sull’attribuzione dell’Inno delle Due Sicilie, sostenendo che a comporlo non sarebbe stato Paisiello, ma Domenico Cimarosa.
Una tesi inconsistente, vista la pluralità di fonti che attestano la paternità dell’Inno e che lo stesso De Simone non ha più riproposto.
Ma musicologi e Fondazione Teatro di San Carlo hanno perso un’occasione per approfondire un capitolo di storia del Sud e di storia della musica e per contribuire alla conoscenza dell’Inno di Paisiello. (LN101/16).
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