(Lettera Napoletana) La biografia di due fratelli sacerdoti pugliesi, legittimisti e fedeli fino alla fine al Regno delle Due Sicilie, consente di ricostruire uno spaccato di storia meridionale a ridosso dell’unificazione.
È il libro dedicato da Don Luciano Rotolo, parroco di Conversano (Bari), studioso ed animatore della Fondazione Francesco II, a Luigi (1821-1901) e Saverio Lorusso (1815- 1884), canonici della Cattedrale di Conversano, devoti di Papa Pio IX e legati alla dinastia borbonica (Il sussurro delle pietre … La singolare protesta dei fratelli Luigi e Saverio Lorusso , Edizioni Viverein, Monopoli 2017, pp. 137, € 10,00)
Nel 1861, subito dopo la fine del Regno delle Due Sicilie i due sacerdoti decisero di lasciare Conversano per ritirarsi in campagna, in una casa di loro proprietà, e la ricerca di Don Rotolo è partita dalla scoperta di una lapide che i fratelli Lorusso fecero scolpire sulla facciata della casa. Nel testo in latino si fa riferimento alla volontà di “trovare tra i campi la quiete dell’anima ormai persa in città per la somma tristezza dei tempi”.
Un modo – in tempi di repressione e censura – per esprimere la protesta verso il nuovo regime, che perseguitava duramente il clero lealista, ed anche verso il Vescovo di Conversano, Mons. Giuseppe Mucedola (1807-1865), un liberale che si era schierato con il nuovo regime pubblicando, contro le indicazioni di Papa Pio IX, una Lettera al clero di Noci (Bari) “di fatto – scrive Don Rotolo – estesa al clero di tutta la diocesi, nella quale dava precise disposizioni per le assoluzioni sacramentali a quanti avevano votato a favore del Piemonte nel plebiscito-farsa che si era svolto il 21 ottobre 1860”.
Fu allora che i canonici Lorusso decisero di lasciare la città per ritirarsi in campagna in segno di protesta, pur senza rinunciare né al ministero sacerdotale né ad una intensa opera culturale e sociale.
Significativo il dato che negli scritti biografici redatti da Don Saverio Lorusso per la “Storia di Conversano” di Giuseppe Bolognini figurano i due Vescovi che precedettero e seguirono Mons. Mucedola (Mons. Giovanni de Simone e Mons. Salvatore Silvestris, entrambi legati al Regno delle Due Sicilie), ma non si fa parola del Vescovo Mucedola, il cui comportamento filo-piemontese fu peraltro sconfessato dalla Santa Sede.
Documenti d’epoca e foto corredano la ricerca, collocando la vicenda dei fratelli Lorusso nel contesto della Storia ancora da ricostruire della resistenza offerta dalla società meridionale all’unificazione-annessione. (LN120/18)