(Lettera Napoletana) La nuova Costituzione di Cuba non allenta l’oppressione ideologica del marxismo-leninismo sulla società ed introduce il cosiddetto “matrimonio omosessuale”, definendo il matrimonio come “unione consensuale di due persone, indipendentemente dal genere”.
Nel testo della Costituzione, 224 articoli approvati all’unanimità il 24 luglio scorso dal parlamento a partito unico, quello comunista (PCC), la parola comunismo non compare più. Ma si tratta di un’operazione di facciata.
La nuova Costituzione, infatti, ribadisce “il carattere socialista dell’economia cubana”, la “proprietà socialista di tutto il popolo e la direzione pianificata dell’economia” ed il “ruolo di direzione della società e dello Stato del partito comunista”.
La stampa italiana, anche di orientamento conservatore, ha dato credito ad una “transizione” dalla dittatura comunista ad una democrazia di tipo liberale del regime comunista cubano ed al riconoscimento del diritto di proprietà. Secondo “Il Giornale” (23.7.2018) la nuova Costituzione “riconosce il valore dell’economia di mercato e la proprietà privata”.
Anche per l’Agi (Agenzia giornalistica Italia) (24.7.2018) “la nuova Costituzione riconosce il mercato e la proprietà privata come componenti dell’economia socialista”.
Nessun credito all’operazione propagandistica del regime cubano, invece, da parte degli oppositori, sia in Patria che in esilio.
Secondo il quotidiano indipendente on-line “14ymedio” “www.14ymedio.com” (22.7.2018), fondato dalla giornalista e blogger Yoani Sánchez, esponente dell’ala moderata del dissenso, che anticipa i titoli attraverso Whatsapp (messaggio-richiesta al numero +1-786 814-9180) quella del dittatore Raúl Castro, segretario del Partito comunista cubano dal 2011 – che continua a detenere il potere effettivo anche dopo la nomina a primo ministro di Miguel Díaz Canel il 19 aprile scorso – è stata “una presa d’atto dell’irraggiungibilità della meta”, la realizzazione della società comunista, definita “inattuabile”.
Resta la contraddizione – rileva “14ymedio” – che nel preambolo della nuova Costituzione si afferma che “i cubani sono guidati dagli ideali politico-sociali di Marx, Engels e Lenin”.
“La riforma costituzionale a Cuba è una farsa ed al tempo stesso una trappola”, ha detto all’agenzia spagnola EFE (23.7.2018) Rosa María Payá, figlia dell’oppositore cubano Oswaldo Payá, fondatore del “Movimento cristiano di liberazione”, ucciso il 22 luglio 2012 in un falso incidente automobilistico dal regime insieme all’amico Harold Cepero. “La dittatura ha un disperato bisogno di legittimazione di fronte al malcontento popolare ed in vista dell’imminente scomparsa dei cosiddetti leader storici”.
“La famiglia Castro ed il gruppo di militari della dittatura – ha aggiunto Rosa Maria Payà, leader del movimento di opposizione Cuba Decide – punta a perpetuare il proprio potere mediante quello che mio padre chiamava cambiamenti-truffa. Come questa riforma costituzionale”.
E non è un caso che la lobby omosessualista a Cuba sia guidata da Mariela Castro, 55 anni, figlia del dittatore Raúl Castro. Dopo aver affamato la società cubana, la dirigenza comunista pensa di poter restare a galla con la corruzione morale. (LN125/18).