Contro Garibaldi – il mito in frantumi
Presentazione PP
74 pagine a colori interattive
durata 40 minuti circa
€ 15,00 – sconto Soci 30%
Offerta:
Contro Garibaldi (saggio) + Contro Garibaldi (CD Rom) = € 22,00
Il bicentenario garibaldino, “celebrato” nel 2007 a suon di milioni pubblici, è finito com’era iniziato, in sordina e senza aver entusiasmato nessuno. I motivi sono molti: oggi ammiriamo “eroi” molto diversi da quelli retorici e paludati del risorgimento; l’unità d’Italia per i più è un fatto scontato; la scarsa conoscenza della storia, soprattutto tra i più giovani.
Il motivo principale del flop delle celebrazioni, però, è che nessun mito, neppure quello di Garibaldi, può sopravvivere al confronto con la realtà. Se poi il confronto è stridente come lo è stato per il Sud, nei 148 anni trascorsi dall’unificazione, non solo il mito crolla ma diviene impresentabile se non si vuole correre il rischio di dover fare i conti con le menzogne che lo hanno costruito.
Se per i celebratori il bicentenario è miseramente fallito – «Garibaldi non se l’è cavata meglio di Mazzini. Il bicentenario della nascita dell’eroe dei due mondi ha sollevato anche meno eco. A giudicare da questi preannunci, neppure il 150° anniversario dell’unità italiana nel 2011 sarà vissuto con slancio particolare» ha ammesso Giuseppe Galasso sul Corriere del Mezzogiorno (23.12.2007) – per chi conduce la battaglia per la verità storica, invece, è stato l’occasione per illuminare i tanti aspetti oscuri della personalità e dell’attività del rivoluzionario Nizzardo, che dagli agiografi per rinnovarne la falsa icona eroica che ci è stata tramandata.
L’unico vero risultato delle celebrazioni da poco terminate, qualunque sia il “fronte” dal quale le si consideri, è stata la dimostrazione che il mito di Garibaldi e del risorgimento sono ormai troppo logori per riuscire ancora mascherare una crisi dell’identità nazionale sentita con crescente consapevolezza tanto al Nord quanto al Sud.
In quest’opera di chiarificazione storica, Il Giglio ha avuto un ruolo primario con la pubblicazione di ControGaribaldi. Appunti per demolire il mito di un nemicodel Sud, di Gennaro De Crescenzo,divenuto subito un grande successo della campagna anti-celebrativa, pamphlet per il linguaggio rapido e diretto, ma vero e proprio saggio per l’inappuntabile documentazione.
Proprio la ricchezza di dati e di informazioni storiche emersi nel corso delle ricerche d’archivio preparatorie alla stesura del libro e non utilizzati poi nel testo, e la mole di immagini originali reperite e poco conosciute dal grande pubblico, sono state il punto di partenza per l’elaborazione del CD Rom tratto dal lavoro di De Crescenzo che Il Giglio presenta oggi ai suoi lettori: Contro Garibaldi. Il mito in frantumi.
La vasta documentazione, le rapide sintesi, le numerosissime illustrazioni e foto d’epoca, i tasti interattivi, le animazioni, la facilità di consultazione, ne fanno un agevole strumento adatto ad un pubblico di ogni età e un accattivante percorso alla scoperta dei meccanismi di costruzione del mito dell’eroe dei due mondi e della reale immagine dell’uomo e del rivoluzionario.
Al termine, quel che resta di Garibaldi è ben poca cosa: un avventuriero, strumento della massoneria, prigioniero egli stesso del mito che gli fu cucito addosso.
Indice dell’opera
Garibaldi
Privato
ateo; e… massone; una “grande famiglia”; il giallo della morte di Anita; il ritiro di Caprera
Pubblico
“eroe” in Sud America; schiavista; “eroe” in Italia; il talento militare; al soldo dei Savoia; lo scrittore; pagine di un romanzo storico; fantasie garibaldine.
L’impresa dei Mille
in Sicilia: lo sbarco; le navi di Garibaldi; nessun consenso popolare; Bronte; furti e saccheggi siciliani.
a Napoli: con la camorra; la propaganda e il fantasioso Dumas; il plebiscito; furti e saccheggi napoletani; il Tesoro sparito; Menotti Garibaldi e il Banco di Napoli; il giallo dell’Ercole.
Chi ha fatto l’unità?
Prima dell’unità
i primati del Regno dal 1735 al 1860;
la situazione del Regno.
Dopo l’unità
ma quale libertà?; classi dirigenti?; i lager dei Savoia; briganti; emigranti
Conclusione
Dedica
Appendici
Bibliografia