(Lettera Napoletana) «Le migrazioni, quando avvengono in maniera massiccia e non ordinata sono un fenomeno negativo per la promozione del vero bene della persona umana. Esse infatti quando avvengono così sradicano traumaticamente l’uomo dal proprio ordinario ambiente di vita, sradicano dalla famiglia, dalla propria cultura, dal proprio ordinario ambiente di lavoro, di divertimento, di incontri sociali, umani, religiosi».

È un brano dal messaggio Ai giornalisti di Mons. Mario Oliveri, Vescovo emerito di Albenga-Imperia, del Gennaio 2002. Siamo prima dell’ondata immigrazionista, favorita dalla sciagurata guerra in Libia, voluta da Francia, Usa e Gran Bretagna nel 2011, e della teorizzazione dell’“accoglienza” illimitata, ammantata di ipocrita buonismo, dell’attuale Pontefice.

Il Vescovo di Albenga-Imperia ripropone la dottrina sociale della Chiesa e mette in guardia, con molta lucidità, dai danni provocati dallo sradicamento prima di tutti agli immigrati (oggi ribattezzati migranti nell’ambito della manipolazione linguistica) oltre che ai Paesi che li ospitano.

Di Mons. Mario Oliveri, è stato pubblicato, a cura di D. Sandro Marsano C.O., il secondo volume di Messaggi, omelie, esortazioni e note pastorali dal 1990 al 2016 (Fides et Pax, vol. II, Cantagalli Editore, Siena 2019, pp. 616 € 27).

Il I volume, un’antologia di scritti del suo Magistero, è uscito nel 2016 (Cantagalli Editore, Siena 2016, pp. 552, € 25) in occasione dei 25 anni di Episcopato di Mons. Oliveri. Ad essi si uniscono le 23 lettere ed una omelia selezionate dal teologo Mons. Antonio Livi e da D. Sandro Marsano nel volume Un Vescovo scrive alla Santa Sede sui pericoli del relativismo dogmatico (Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2017, pp. 130 € 20) e vanno a costituire un corpus di dottrina cattolica nella linea della Tradizione, preziosa nei tempi di confusione e di incertezza che vive la Chiesa.

Fides et Pax”, che dà il titolo alla raccolta di scritti, è il motto che compare nello stemma di Mons. Oliveri, costretto alla rinuncia da Papa Bergoglio il 1° Settembre 2016.

Segretario della Nunziatura Apostolica a Dakar (Senegal) nel 1972, poi segretario di Mons. Giovanni Benelli alla Segreteria di Stato, Mons. Oliveri ha prestato servizio nelle Nunziature apostoliche di Londra e Parigi e poi presso la Nunziatura Apostolica in Italia. Nel 1990 fu nominato Vescovo di Albenga-Imperia da Papa Giovanni Paolo II.

Fedele alla Tradizione secondo la formula Nove sed non nova e coerente con il suo insegnamento, Mons. Oliveri è stato tra i primissimi Vescovi a celebrare un Pontificale solenne con il rito tridentino dopo il Motu Proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI (7.7.2007), il 26 ottobre 2008, nella Basilica di San Maurizio, ad Imperia.

Protettore dei Francescani dell’Immacolata, l’Ordine religioso, fondato da Padre Stefano Manelli, oggetto di una vera e propria persecuzione con l’inizio del pontificato di Papa Bergoglio, che hanno potuto mantenere nella sua Diocesi i propri Conventi e proseguire nell’apostolato e nella celebrazione del rito tradizionale, Mons. Oliveri è diventato subito scomodo nella Chiesa “della tenerezza” e della “misericordia”, che non conosce né tenerezza né misericordia per i difensori della Tradizione e dell’ortodossia della Fede.

Il 25 marzo 2015 Mons. Oliveri fu affiancato da un coadiutore, Mons. Guglielmo Borghetti, con il compito di esautorarlo dai suoi poteri. Nonostante l’ostilità dei progressisti e la sua resistenza al nuovo corso inaugurato da BergoglioMons. Oliveri ha ricevuto grandi attestazioni di stima e di affetto in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni dell’Ordinazione Episcopale (7 novembre 2015). 

Il 1° Settembre 2016 Mons. Mario Oliveri è stato costretto alla rinuncia. Da Vescovo emerito, continua però nel suo Magistero e nell’attività pastorale. La pubblicazione del secondo volume di “Fides et Pax” lo conferma. (LN141/19)

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Guarda l’intervista a Mons. Mario Oliveri.