(Lettera Napoletana) È l’enciclica più lunga della storia (246 paragrafi, 200 pagine di formato piccolo) ed è considerata parte del magistero sociale della Chiesa da Papa Bergoglio. Ma la “Laudato si’ “ promulgata il 18 giugno scorso, in realtà segnala una svolta netta rispetto alle encicliche sociali di Giovanni XXIIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Queste ultime “erano ancora legate al programma antropocentrico, mirante al progresso sociale“. La Laudato si’, invece “tenta di aggiornarsi al programma ecocentrico, mirante all’integrazione sociale e al regresso economico, ossia a ridurre non solo il consumo e lo spreco ma anche la produzione, la crescita e lo sviluppo“.
Il giudizio è dello studioso cattolico Guido Vignelli, che ha tenuto una conferenza sull’Enciclica nella sede della Fondazione Il Giglio, a Napoli, il 12 ottobre scorso.
“Il centro di tutto non è più l’uomo ma il cosmo – afferma Vignelli – il bene comune da difendere non è più il genere umano ma la Terra come “casa comune“; l’emergenza non è più quella sociale ma quella ambientale; la prospettiva futura non è più quella del progresso da favorire, ma della rovina da evitare“.
Nell’enciclica – nonostante la presenza di alcune parti in linea con la dottrina tradizionale della Chiesa a proposito del rapporto tra l’uomo ed il creato, peraltro ignorate dai mass-media – Bergoglio utilizza il linguaggio dei gruppi ecologisti radicali ed assume come vere le ipotesi discutibili e contestate da una parte crescente della comunità scientifica a proposito, per esempio, del global warming (riscaldamento globale).
Si spiega così l’entusiasmo manifestato per la “Laudato si’“ dall’ex francescano Leonardo Boff, trasformatosi da teorico della “teologia della liberazione” in eco-teologo, che è stato uno dei consulenti ufficiali di Papa Bergoglio per l’Enciclica, e di personaggi come Al Gore, leader del catastrofismo ecologista e punto di riferimento del business mondiale della green-economy, e l’icona dell’ambientalismo ed attivista “no global“ Naomi Klein, che su Twitter ha salutato con un “Wow !“ l’uscita della “Laudato si’ “.
“È stata un sorpresa per il coraggio manifestato dal Papa“ – ha detto la Klein – invitata in Vaticano il 1° luglio scorso.
“Con questa enciclica – ha aggiunto – si forma un nuovo tipo di consapevolezza che lega la questione climatica ai temi dell’equità sociale, ed è da questo approccio che possono nascere alleanze sorprendenti“ ( Avvenire, 1.7.2015).
A quali alleanze pensi Naomi Klein è facilmente comprensibile. La “Laudato si’ “ – ha scritto il giornalista cattolico Piero Schiavazzi è “un’Encliclica verde dal cuore rosso“. (LN93/2015)
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