(Lettera Napoletana) Con un decreto reso noto il 10 maggio scorso, l’Arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia, Cardinale nominato, ha soppresso le Messe celebrate in latino, con il Vetus Ordo, nella Diocesi di Napoli, a cura dei Coetus Fidelium, nati con il Motu Proprio di Papa Benedetto XVI Summorum Pontificum.
Queste Messe rientravano nella normativa introdotta dal Motu Proprio “Traditionis Custodes” dell’attuale Papa ed erano state confermate dall’Arcivescovo Battaglia.
Attualmente solo i sacerdoti di un unico istituto religioso sono autorizzati a celebrare la Messa in latino. Anche ai sacerdoti già autorizzati il rito antico è stato vietato. Il risultato è che i fedeli della Messa in latino nella Diocesi di Napoli si sono ridotti drasticamente. Per molti di loro la partecipazione alla Messa tradizionale è diventata impossibile.
I Coetus Fidelium della Diocesi di Napoli hanno consegnato il 23 settembre a Mons. Battaglia una petizione con 250 firme che chiede il ripristino delle Messe in latino soppresse e la possibilità di celebrarle per i sacerdoti che già da anni le celebravano.
A due mesi dalla petizione, che non ha ancora avuto risposta, i Coetus Fidelium organizzano un confronto sull’applicazione del Motu Proprio Traditionis Custodes nella diocesi di Napoli. Interverranno il teologo e liturgista Don Nicola Bux, il saggista Guido Vignelli, l’avvocato Vito Vincesilao, Nicla Cesaro, di UNA VOCE-Napoli,e il dott. Antonio Sembiante, animatore del Coetus Fidelium di San Gaetano Thiene e S. Andrea Avellino.
Sono stati invitati al Convegno S.E. L’Arcivescovo Battaglia e il responsabile dell’Ufficio liturgico della Diocesi di Napoli Mons. Nicola Longobardo.
Appuntamento Venerdì 22 novembre, ore 18:00, all’Hotel Renaissance Mediterraneo (Largo Ponte di Tappia, 25 Napoli)(LN179/24)