La pubblicazione di fine d’anno è dedicata a

LE FESTE DEL REGNO

con il calendario 2012

 

La parola “festa” è una delle poche che, associate all’aggettivo “borbonico”, per una volta non è sinonimo di “negativo o arretrato”, ma di “elegante, fastoso, sontuoso”.

Non è un caso, invece, che le famose “tre F: feste, farina e forche” utilizzate per denigrare i Borbone comprendano anche le feste,  in un teorema che è l’esatta dimostrazione delle falsità storiche diffuse per un secolo e mezzo.

Dati alla mano, infatti, in tutto il Regno si disponeva di “farina” sufficiente per non costringere i Popoli delle Due Sicilie a diventare emigranti come sarebbe accaduto (a milioni) solo dal 1860 ad oggi.

Quanto alle “forche”, poi, si tratta della consueta retorica smentita dai documenti: nelle Due Sicilie si registrava il minor numero di condannati a morte tra gli Stati italiani preunitari e tra molti di quelli del resto del mondo.

Tornando alle feste, però, anche in questo caso occorre qualche nota per chiarire e spiegare meglio il loro senso.

I Borbone erano amati dal popolo e il popolo li amava. In un rapporto diretto e senza mediazioni, tutte le scelte politiche ed economiche dei governi dal 1734 al 1860 erano legate all’esigenza di rispettare, assecondare e valorizzare vocazioni e tradizioni del territorio.

Le tradizioni profondamente cristiane dei popoli del Regno delle Due Sicilie, i Napolitani, diventarono la base comune di quel rapporto, e la Famiglia Reale – da Carlo a Francesco II – per 126 anni fu protagonista di molte delle feste che venivano celebrate nella capitale e nel Regno.

La partecipazione alla processione, al rito, alla cerimonia o alla celebrazione, diventa così uno degli elementi più importanti di quel rapporto: il Re, con tutta la sua famiglia, non si adegua alla tradizione ma la vive, nella stessa modalità del popolo, con la stessa religiosità profonda e radicata, sia nell’intensità di una preghiera che nella leggerezza di un travestimento.

Anche questo aspetto è divenuto una delle accuse più ripetute e più scorrette della storiografia ufficiale: l’eccessiva “napoletanità” dei regnanti. Si tratta, invece, di uno degli aspetti più significativi del modo di governare dei Borbone di Napoli.

I testi sono di Gennaro de Crescenzo.

 

Calendario del Regno delle Due Sicilie

12 pagine a colori, cordoncino,

calendario con le feste ufficiali del Regno

 

€ 12,00

copie ancora disponibili

 

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