Elon Musk, proprietario del social network X (ex Twitter) ha dovuto pagare una multa di 4,76 milioni di euro inflittagli dal giudice del Tribunale Supremo Federale (STF) del Brasile Alexandre de Moraes per non aver ottemperato all’ordine di sospendere una serie di profili di utenti critici nei confronti del Governo Lula ed accusati per questo di “fare disinformazione”. Dal mese di agosto la piattaforma X era stata bloccata in Brasile.

La censura a uno dei social media più diffusi (570 milioni di utenti nel 2024, secondo dati dell’azienda), che segue quelle esercitate sempre dal STF contro i profili di associazioni, imprenditori e singoli utenti durante la campagna elettorale delle elezioni presidenziali di ottobre 2022, ha avuto grande ripercussione nel grande Paese sudamericano e nel mondo. Molto meno sui mass-media italiani.

Il prof. Átila Amaral Brilhante,docente di Filosofia politica alla Universidade Federal do Ceará e dottore di ricerca allo University College London ricostruisce le ragioni e i retroscena della censura a X in questo articolo.

(Lettera Napoletana) (di Átila Amaral Brilhante) Ha avuto grande risalto internazionale la sospensione di X in Brasile, decisa il 30 agosto dal ministro Alexandre de Moraes, giudice del Tribunale Supremo Federale, con la motivazione che la piattaforma non avrebbe indicato un rappresentante legale. Pochi giorni prima Elon Musk aveva deciso di chiudere gli uffici del social media in Brasile ritenendo del tutto illegale, secondo l’ordinamento giuridico del Paese, l’ordine del STF di sospendere una serie di profili di utenti indicati da giudici.

Si tenga presente che già Twitter, in precedenza, aveva dovuto chiudere molti profili di utenti per ordine di Alexandre de Moraes, senza che nell’ordine del Tribunale fosse specificato – come prevede la legge brasiliana – il motivo della chiusura. Twitter era stato anche obbligato a dichiarare che la chiusura dei profili era dovuta alla violazione delle norme di funzionamento del social network. In questo modo il responsabile del provvedimento di censura rimaneva coperto, mentre gli utenti dei profili cancellati risultavano falsamente aver violato le regole d’uso di Twitter.

Quanto a Elon Musk, è stato coinvolto nell’indagine, del tutto illegale, condotta dal giudice de Moraes contro le cosiddette “milizie digitali”, accusate di attentare alla democrazia via social media.

Aver disobbedito all’ordine del Tribunale è costato a Elon Musk una multa di 5,2 milioni di dollari, pagata in gran parte con il denaro sequestrato a Starlink (l’impresa di tecnologia satellitare di Musk) che ha un’identità fiscale diversa da X e non ha niente a che vedere con l’oggetto del procedimento nei confronti di X. Un’altra mortificazione per il diritto brasiliano.

Aver adempiuto, da parte di X, a tutte le condizioni imposte dal STFnon è bastato per ottenere un rapido sblocco della piattaforma. I giudici hanno aumentato notevolmente la multa al proprietario del social network con la motivazione che X avrebbe funzionato per alcune ore senza autorizzazione.

Ma la rapida riattivazione di X avrebbe certamente peggiorato la sconfitta del PT (Partido dos Trabalhadores) del presidente Lula al primo turno delle elezioni municipali, che si è svolto il 6 ottobre.

L’appoggio che il Governo brasiliano riceve dalle forze mondialiste e dalla sinistra non impedisce all’opposizione di agire, ma non le permette di mettere in discussione il sistema politico.

Il Senato,unico organo costituzionale che potrebbe impedire gli abusi di Alexandre de Moraes è ancoraanche se meno diprima – in maggioranza allineato ai poteri forti. Per avviare la procedura di impeachment del giudice de Moraes (che ha il grado di ministro) e sarebbe sospeso per 180 giorni dal suo incarico fino alla conclusione della procedura, occorrono 41 degli 81 voti del Senato. 37 senatori si sono dichiarati favorevoli, ma per arrivare poi all’impeachment occorrerebbero 54 voti su 81.

Alexandre de Moraes si trova a suo agio con una giurisprudenza che modella la legge come argilla bagnata e trova sempre il modo di utilizzare una legge contro chi gli si opponga.

Prima della decisione sulla sua nomina nel STF gli studenti dell’Università di San Paolo, dove insegnava, raccolsero le firme per impedirlo. Purtroppo non furono ascoltati. Lo scontro con Elon Musk si aggiunge alle altre decisioni arbitrarie che de Moraes ha adottato per indebolire la destra, ma la sua permanenza nel STF, dove esercita un potere che spesso fuoriesce dai limiti costituzionali si spiega solo con la complicità di alcuni suoi colleghi del Tribunale Supremo Federale, dei mass-media, della sinistra, di esponenti del ceto politico che difendono interessi soggettivi e di un gran numero di giuristi che fanno finta che non stia succedendo niente di speciale.

Un piccolo errore iniziale spesso comporta gravi errori successivi, ma un grave errore iniziale di solito ha come conseguenza un finale tragico. Che la Provvidenza divina salvi il Brasile dalla tragedia. (LN178/24).