Átila Amaral Brilhante, docente di Filosofia politica alla Universidade Federal do Ceará e dottore di ricerca all’University College London, analizza l’impatto del dell’elezione di Donald Trump sulla politica brasiliana
(Lettera Napoletana) (di Átila Amaral Brilhante) La struttura del potere nel Brasile di oggi si basa su un’alleanza tra i grandi mass-media,il presidente Lula (che significa il PT, isindacati, l’Università e ampi settori della pubblica amministrazione o e della burocrazia) e il Tribunale Supremo Federale (STF).
Gli errori economici del Governo Lula hanno provocato una presa di distanza dei mass-media, ma la forza dell’opposizione legata all’ex presidente Jair Bolsonaro,impedisce ai grandi media di far cadere il Governo nel timore di un ritorno di Bolsonaro o di un suo uomo. Anche i suoi sostenitori si stanno allontanando da Lula e dunque il sostegno del STF è fondamentale per il Governo che, ogni volta che è in difficoltà, si rivolge alla magistratura sapendo di poter contare su ottime possibilità di una risposta favorevole. Non è esagerato dire che il Paese è governato dal potere giudiziario.
L’elezione di Donald Trump ha determinato uno scenario più favorevole all’opposizione. La nuova amministrazione USA ha praticamente costretto l’OEA (Organizzazione degli Stati Americani) a inviare in Brasile una commissione incaricata di verificare il livello di libertà di espressione. Nel 2024 alcuni deputati dell’opposizione avevano sollecitato l’OEA ad aprire un’inchiesta sulla violazione dei diritti umani e della libertà di espressione in seguito alla persecuzione messa in atto dal STF – soprattutto dal suo componente Alexandre de Moraes – e dal Governo Lula,contro gli oppositori, colpiti con arresti, divieto di accesso ai social media e perfino con la revoca del mandato parlamentare. L’arrivo della Commissione d’inchiesta dell’OEA, ha intimorito il STF e ha dato forza all’opposizione.
Il 7 settembre 2021 Jason Miller, un influente consigliere di Trump, fu illegalmente tenuto in stato di fermo per tre ore all’aeroporto di Brasilia ed interrogato dalla Polizia Federale per ordine di de Moraes.
E già prima della seconda elezione di Trump un gruppo di deputati federali brasiliani, guidati da Eduardo Bolsonaro, figlio dell’ex presidente, aveva allertato i parlamentari USA e la stampa internazionale su quanto stava accadendo in Brasile e un buon numero di parlamentari repubblicani aveva acceso i riflettori sulla situazione interna. L’attuale Segretario di Stato USA, Marco Rubio quando erasenatore aveva chiesto all’allora Segretario di Stato Anthony Blinken di vietare ad Alexandre de Moraes l’ingresso negli Stati Uniti.
Maria Elvira Salazar, senatrice eletta in Florida al posto di Rubio,ha mostrato in aula ai colleghi foto di de Moraes d enunciando gli arbitri che ha commesso contro i profili di utenti dei social media vicini alla destra.
La battaglia comune di parlamentari dell’opposizione e di emigrati brasiliani negli USA vittime delle prepotenze di de Moraes ha prodotto un progetto di legge, il “No censors on our Shores Act”, che vieta l’ingresso negli Stati Uniti agli stranieri che abbiano operato contro la libertà di espressione dei cittadini americani. Il progetto dovrebbe andare in votazione al Congresso in tempi brevi. Il senatore Mike Lee ha proposto di applicare nei confronti di de Moraes il Magnitsky Human Rights Accountability Act, una legge che proibisce di compiere operazioni finanziarie a chiunque violi i diritti umani o sia colpevole di corruzione. Questo impedisce l’uso di carte di credito americane e di avere rapporti economici con imprese a partecipazione societaria americana.
De Moraes è arrivato al punto di inviare intimazioni negli Stati Uniti per ottenere la cancellazione di profili social di residenti in America. Rumble, una piattaforma di video on-line, e TMTG, l’impresa di proprietà di Donald Trump che gestisce il social media Truth, lo hanno citato davanti a un Tribunale della Florida per i suoi tentativi di censurare i contenuti di piattaforme informatiche che hanno sede negli USA, in contrasto con le leggi che proteggono la libertà di espressione.
Sfidando le leggi americane, il magistrato del STF ha costretto Starlink Brasil a pagare le multe che ha inflitto al social media X, e ciò ha aumentato l’ostilità di Elon Musk nei suoi confronti. Una cittadina americana, Flávia Magalhães Soares, con antenati brasiliani, è stata censurata per dei post inviati dalla Florida ed ha appreso da Internet che de Moraes aveva emesso un mandato di cattura nei suoi confronti accusandola di essere entrata illegalmente in Brasile, circostanza che la donna nega con decisione.
L’opposizione brasiliana spera che la tensione internazionale aumenti fino a fare saltare il patto tra STF e Governo Federale, rendendo così possibile il suo ritorno al potere, visto il crollo della popolarità di Lula.La persecuzione del STF, comunque, continua più discretamente e ci sono voci di un possibile ritiro del passaporto a Edoardo Bolsonaro per impedirgli di svolgere la sua attività internazionale.
Il Bureau of Western Hemisphere Affairs , un ufficio di secondo livello del Dipartimento di Stato USA ha criticato il blocco dei social media americani e la censura praticata contro utenti che risiedono nel Paese da parte dei magistrati del STF. Il ministero degli Esteri brasiliano ha replicato con durezza, parlando di interferenza negli affari interni. Questa risposta ha confermato il patto tra Governo el Tribunale Supremo Federale e – secondo l’ex ambasciatore brasiliano a Washington e Londra Rubens Barbosa –non sarebbestata decisa dal ministero degli Esteri, perché di solito il ministero non replica ad accuse di uffici di secondo livello e, se interviene, lo fa per sopire le tensioni e non per aumentarle.
Durante la pandemia di Covid-19 i social-media erano allineati alle direttive delle élites globaliste, e questo facilitava il lavoro di de Moraes. Proprio Trump ha visto il suo profilo social cancellato da diverse piattaforme. Ma la sua elezione a presidente degli Stati Uniti le ha costrette a cambiare linea e adesso è diventato più facile accertare gli abusi commessi. L’acquisto di Twitter (adesso X”, ndr) da parte di Elon Musk è stato decisivo in questa direzione e sono apparsi documenti che provano che de Moraes chiedeva ai social media di riferire che i profili cancellati erano di utenti che avevano violato le regole dei social, tacendo che era stato invece lui a chiederne la cancellazione.
Il Senato brasiliano potrebbe mettere sotto impeachment Alexandre de Moraes,ma il Governo al Senato ha la maggioranza e diversi senatori sono sotto processo davanti al STF. Dunque – sul piano naturale – un cambiamento importante nel quadro politico brasiliano può venire solo dalla pressione internazionale, soprattutto americana, e da un peggioramento della crisi economica che già ha minato la popolarità del Governo Lula, ma non fino al punto di farlo cadere.
La Divina Provvidenza dispone di mezzi che superano la nostra limitata capacità di comprensione e potrà dissipare la cortina fumogena che il potere dominante in Brasile ha fatto calare sulla realtà del Paese. Speriamo che intervenga energicamente in favore del popolo brasiliano. (LN181/25)