(Lettera Napoletana) Al Gore chiede di estendere le leggi repressive sul “negazionismo” a chi dissente dalle teorie sul global warming (riscaldamento globale) e le mutazioni climatiche. L’ex vicepresidente degli Stati Uniti, uno dei maggiori esponenti della lobby della “green economy”, noto per il suo catastrofismo ambientalista, in un intervento all’ “SXSW (South by Southwest) Festival”, ad Austin, ha chiesto che vengano introdotte pene “per i politici che negano i cambiamenti climatici”, nonostante i “dati scientifici acquisiti” (Chicago Tribune, 13.3.2015).
Gore ha assicurato la platea di “startuppers” (titolari di imprese di nuova creazione), politicamente allineati, che “gli investitori più intelligenti stanno abbandonando le imprese legate ai combustibili fossili e stanno puntando su quelle che puntano sull’energia alternativa” ed ha chiesto di aumentare le imposte sulle emissioni di carbonio “per accelerare questa tendenza del mercato”.
Nel suo intervento Al Gore ha attribuito ai cambiamenti climatici – che sarebbero dovuti al “riscaldamento globale” e ad altri eventi tutt’altro che provati, anzi sempre più contestati – una serie di disastri che solo apparentemente, a suo parere, sono dovuti all’attività umana, comprese le turbolenze politiche in Medio Oriente. Sarebbe stata la siccità a spingere oltre un milione di profughi siriani verso città già affollate di profughi della guerra in Iraq.
Quello di Al Gore, non è l’unico intervento della lobby ambientalista per imporre l’ormai screditata teoria del “riscaldamento globale”. Nel febbraio scorso un gruppo di deputati democratici al Congresso degli Stati Uniti ha inviato oltre 100 minacciose lettere ad altrettante istituzioni culturali che danno spazio a teorie ed a studi alternativi sui cambiamenti climatici e sull’influenza che l’attività umana ha su di essi. (Libero, 18.3.2015).
Al termine del suo intervento ad Austin, Al Gore ha mostrato una diapositiva su Papa Bergoglio, facendo riferimento alla annunciata enciclica sull’ambiente, che dovrebbe uscire entro l’anno. Il Cardinale Peter Turkson presidente del Pontificio Consiglio Iustitita et Pax, che ha collaborato alla bozza dell’Enciclica – ha osservato il quotidiano americano Chicago Tribune (13.3.2015) – ha recentemente affermato che la terra si sta riscaldando ed i cristiani debbono affrontare tale problema. “Non sono cattolico – ha detto Al Gore – ma potrei essere convinto a diventarlo”.
L’affermazione di Al Gore conferma le aspettative della lobby ambientalista – che con il suo allarmismo spinge verso la cosiddetta “green economy” ed alla conseguente gigantesca operazione di ricambio industriale – verso la prossima enciclica sull’ambiente, alla cui stesura hanno collaborato consulenti come l’ex francescano Leonardo Boff, esponente brasiliano della “Teologia della liberazione”.
In realtà la screditata teoria del “riscaldamento globale” come conseguenza dell’attività dell’uomo ha ricevuto colpi formidabili. Uno dei padri dell’ambientalismo moderno, lo scienziato inglese James Lovelock, ritrattando le sue previsione catastrofiste ha detto in un’intervista al canale televisivo americano MSNBC (23.4.2012): “Il problema è che non sappiamo che cosa accadrà al clima. 20 anni fa pensavamo di saperlo e ciò ci ha spinto a scrivere libri allarmisti, compreso il mio, perché ritenevamo di sapere che cosa sarebbe accaduto, ma non è andata così. Il clima sta facendo i suoi soliti trucchi, e in realtà sta accadendo ben poco, mentre dovremmo vivere in un mondo a temperature da metà cottura . La Terra – ha ammesso Lovelock – non si è riscaldata molto dall’inizio del nuovo millennio. 12 anni costituiscono un discreto periodo, temo, ma [ la temperatura ] si è mantenuta praticamente costante, mentre avrebbe dovuto aumentare”. (LN88/15).