Quaderni di Documentazione e Ricerca  raccolgono in un agevole formato, le relazioni dei convegni di Gaeta, organizzati dall’Editoriale Il Giglio per celebrare la Festa Onomastica di S.M. il Re Ferdinando II.

Opuscolo a stampa (formato A5 cm15x21)

pag. 43,  € 6,00

 

  

 

 

Quando il Sud era libero e forte.  I primati del Regno delle Due Sicilie

«Alla caduta del Reame, nel 1860, quasi la totalità degli artigiani avevano in proprietà lo stabile nel quale era impiantato l’esercizio relativo alla loro attività, con annessa abitazione al piano superiore, a cui si accedeva con scala ubicata nel piano terreno, cioè dalla «bottega», mentre nei centri rurali anche il più povero dei contadini non mancava di possedere la casa colonica e l’orticello.
La produzione industriale, fatta eccezione per alcuni complessi, era in buona parte, come del resto in tutti gli Stati italiani compreso il Piemonte, frutto di attività artigiana.
Comunque la disoccupazione era inesistente. Non avevano lavoro soltanto quelle persone che non avevano intenzione di dedicarsi a stabili attività lavorative, preferendo dare la loro opera in piccole e saltuarie prestazioni senza assoggettarsi ad uno stato di dipendenza, oppure dedicarsi al mestiere del delinquere e a quello dell’accattonaggio. Settore questo strettamente legato alla malavita organizzata di Napoli, cioè alla camorra.
Dal controllo di documenti di archivio risulta che le richieste di artieri erano di molto superiori alle domande di lavoro. La retribuzione, dai più, veniva computata, come dicesi oggi a cottimo e in appalto, cioè pagando a pezzi o a misura secondo l’opera, e per alcuni lavoratori, come ad esempio i frantoiani, in natura, corrispondendo cioè un certo quantitativo di merce.
A Moliterno vi erano manifatture per strumenti agricoli e lavori in ferro, come chiodi e cancelli, ferrature animali, armi bianche, coltelli, utensili di ottone e zinco, costruzioni di campane, utensili di latta e stagno, utensili di rame, con un impiego di 52 operai.»

Indice

Gennaro De Crescenzo  –  I nostri primati

Mariolina Spadaro  –  Le Ferriere del Regno: il polo siderurgico delle Calabrie

La memoria del Regno. Brani scelti da:

Domenico Capecelatro Gaudioso, 1860 Crollo di Napoli capitale

Michele Topa, Così finirono i Borboni di Napoli

Pietro Calà Ulloa, Delle presenti condizioni del Reame delle Due Sicilie