Agostino Sanfratello (1938-2024) fu docente di Filosofia politica all’Università La Sapienza, ma prima ancora militante contro-rivoluzionario, leader anticomunista, in prima linea in difesa della famiglia dal divorzio e dall’aborto, grande organizzatore e formatore di generazioni di giovani che, grazie a lui, si avvicinarono alla fede e risposero alla chiamata alla battaglia delle idee.

In omaggio e in ricordo del professor Sanfratello, riproponiamo qui al lettore due brevi saggi accademici scritti, tra il 1982 e il 1983, per la Facoltà di Scienze Politiche nella Università degli Studi di Roma, il cui contenuto ben riflette le idee e le analisi dell’autore, impegnato nel denunciare l’ideologia rivoluzionaria.

Infatti, usando argomentazioni rigorose e documentate, questi saggi trattano il tema della filosofia politica illuminista, nei suoi errori teorici e nei suoi orrori pratici, concretizzatisi a partire dalla Rivoluzione Francese – o meglio anti-francese – iniziata nel 1789, specialmente nella sua versione giacobina. In essa, per la prima volta uno Stato ripudiò ufficialmente la Fede cristiana e tentò di fondarsi sul laicismo politico, con i risultati che conosciamo.

Nel suo primo saggio, Sanfratello denuncia l’ideologia dell’umanitarismo contemporaneo, espressa dalla famosa “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino”. L’autore spiega che l’odierna crisi dell’ideologia democratica non è un incidente di percorso sulla linea del progresso ma è l’inevitabile risultato della filosofia politica illuminista, fondata su una falsa concezione dell’uomo e della società. Pertanto, questa crisi non deriva dall’avere male applicato buoni princìpi, ma al contrario deriva dall’aver bene applicato cattivi princìpi.

In questa sua diagnosi, Sanfratello si pone come ultimo erede di quella tradizione cattolica contro-rivoluzionaria iniziata dal padre gesuita francese Pierre Picot de Clorivière, quando nel 1792 pubblicò clandestinamente il primo saggio critico sulla ideologia illuminista, poi ufficialmente condannata dal magistero della Chiesa.

Raccomandiamo particolarmente al lettore il secondo saggio qui pubblicato, nel quale Sanfratello denuncia le tossiche origini e le rovinose conseguenze dell’utopia politica rivoluzionaria. Rifiutando non solo i dettami della dottrina sociale della Chiesa ma anche le basi del diritto naturale, il progetto gnostico dell’Illuminismo tenta di sostituire la Cristianità – ossia la società storicamente redenta da Cristo e risanata dalla Chiesa – con una comunità anarchica in cui l’individuo, dissolvendosi nella collettività, si libererebbe da ogni legame condizionante.

Quest’approfondita diagnosi dell’utopismo patologico, svolta da Sanfratello, mantiene la propria attualità, anche perché applica e approfondisce categorie, metodi e analisi avviati da illustri studiosi precedenti, come Vőegelin, Safarevic, Del Noce, Molnar, Meinvielle, Talmon, Baczko. L’unica aggiunta che potremmo fare a questa diagnosi consiste nel precisare che oggi l’azione rivoluzionaria mira a realizzare non tanto una collettività globale del lavoro quanto un “ecosistema” dell’ozio, della dissipazione e del godimento.
(Tratto dalla introduzione al quaderno, di Guido Vignelli)

Quaderno Sui diritti dell’Uomo – Polis e Antìpolis
pag. 100, € 10,00 + spese postali