(Lettera Napoletana) È un grande successo a Parigi la mostra su Vincenzo Gemito (1852-1929) in corso al Petit Palais. “Gemito, le sculpteur de l’âme napolitaine” (dal 15 Ottobre al 26 Gennaio) espone 120 tra le opere dello scultore napoletano e di artisti a lui legati.
A margine della Mostra sono in calendario conferenze, concerti, film. Il Petit Palais dedicherà quattro mesi ad una “saison napolitaine” (stagione napoletana). Alla mostra su Gemito seguirà una mostra su Luca Giordano (1834-1705), intitolata “Il trionfo della pittura napoletana”.
Dietro l’iniziativa al Petit Palais c’è la mano di Sylvain Bellenger, francese, direttore dal 2015 del Real Museo di Capodimonte. Il 12 Ottobre, Bellenger è stato riconfermato per quattro anni alla guida del Museo napoletano, che ha definito “il più importante d’Italia”, e del Real Bosco di Capodimonte.
La mostra su Gemito è stata curata da lui e dal direttore del museo parigino Christophe Leribault. Privo dei complessi e delle deformazioni culturali degli studiosi italiani, Bellenger – che negli anni scorsi ha lavorato all’Art Institute di Chicago e all’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi – ha valorizzato una istituzione culturale importantissima, ma negletta sia dalla cultura italiana che dai politici che amministrano Napoli.
I visitatori a Capodimonte – ormai entrato nella classifica dei 30 luoghi d’arte più visitati d’Italia – sono aumentati da 140mila circa del 2015 ai 232mila del 2017, con una crescita del 21,2% tra il 2016 ed il 2017 (dati del MIBAC), il Parco di Capodimonte è stato rimesso a nuovo e reso pienamente fruibile ai visitatori. Un’associazione di amici del Museo, creata da Bellenger, coinvolge imprenditori di origine napoletana figli di emigrati negli USA.
Una raccolta di firme per la concessione a Sylvain Bellenger della cittadinanza onoraria napoletana è stata avviata da mesi da un gruppo di studiosi, esponenti della cultura e dell’associazionismo e cittadini guidati dalla storica dell’Arte Adriana Dragoni. Oltre 1600 i firmatari, sui moduli cartacei e sulla piattaforma Change.org.
Tra essi gli storici dell’arte Francesco Divenuto, Alessandro Castagnaro, ed Isabella Valente, il direttore del Museo Madre Andrea Villani, il presidente della Fondazione Plart Maria Pia Incutti, l’architetto Italo Ferraro.
La cittadinanza onoraria di Napoli è stata banalizzata e concessa a personaggi che non hanno nessun merito dal sindaco Luigi De Magistris. Tra essi, nel 2016, il leader del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), Abdullah Ocalan, capo di un’organizzazione marxista classificata come terrorista sia dagli Stati Uniti che dall’Unione Europea.
Nonostante le sollecitazioni, De Magistris finora non ha dato seguito alla petizione, ma nei giorni scorsi alcuni consiglieri comunali lo hanno invitato a procedere. Tra essi il consigliere del Pd Diego Venanzoni.
«Devo dirgli grazie per aver fatto riscoprire Capodimonte e le sue bellezze e aver coinvolto al meglio e fatto appassionare centinaia di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo – ha scritto Venanzoni su Facebook – Napoli cresce anche e soprattutto con la cultura. C’è un gran movimento in questa direzione e volentieri mi unirò ai tanti che in questi mesi stanno creando le condizioni perché Bellenger diventi cittadino onorario di Napoli. Credo che meriti in pieno questa onorificenza».
Il direttore del Museo di Capodimonte, che ha ottenuto risultati eccellenti operando senza l’appoggio delle istituzioni locali, ha lamentato più volte l’inefficienza del Comune di Napoli in materia di trasporti, pulizia, ed organizzazione dei flussi turistici.
«Capodimonte è senza servizi. Il Comune di Napoli non ha compreso fino in fondo l’importanza di Capodimonte per lo sviluppo turistico della città. Mancano trasporto pubblico, segnaletica, infopoint. Queste mie richieste sono inevase da 4 anni», ha scritto Bellenger in un messaggio alla presentazione della manifestazione “Accogliere ad Arte” svoltasi a Palazzo San Giacomo (la Repubblica-Napoli, 30.10.2019) e, rivolto all’assessore alla Cultura della Giunta De Magistris, Nino Daniele, «la sfido a mettere in campo azioni concrete che possano smentirmi». (LN140/19).