(Lettera Napoletana) Qualcosa finalmente si muove per il recupero della Real Cittadella di Messina, importante esempio di architettura militare realizzato nel ‘600, che fu teatro della eroica resistenza di oltre 4mila soldati borbonici agli ordini del Generale Gennaro Fergola durante l’assedio delle truppe piemontesi (27 Luglio 1860-12 Marzo 1861).
La presenza di associazioni, esponenti della cultura e delle professioni e della stampa, soprattutto il quotidiano Gazzetta del Sud, in occasione dell’ultima edizione del Convegno (“La Real Cittadella di Messina, passato presente e futuro”) svoltosi a Palazzo Zanca il 16-17 Marzo 2019, ha spinto il sindaco Cateno De Luca ed alcuni parlamentari ad una iniziativa politica, mentre la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta sul vergognoso stato di degrado del monumento e della “zona falcata”, l’area a ridosso dello Stretto, di fronte al mare, dove sorge la fortezza (“Gazzetta del Sud” 24.3.2019).
Il 24 Marzo scorso il sindaco Cateno De Luca ha svolto un sopralluogo tra i resti del monumento, accompagnato dallo studioso Franz Riccobono, presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina, ed animatore dei Convegni storici sulla Real Cittadella.
“Che tristezza! Abbiamo visto di tutto e di più”, ha commentato il sindaco di Messina su Facebook ed ha annunciato, d’accordo con alcuni deputati eletti a Messina, un disegno di legge per trasferire la proprietà dell’area dove sorge la fortezza, attualmente dell’Autorità Portuale, al Comune per farne la sede di una “Fondazione comunale che gestirà il brand I’m Messina”.
Il disegno di legge è stato predisposto dai deputati Matilde Siracusano (FI) ed Elia Bucalo (Fdi) ed il sindaco ha chiesto a tutti i parlamentari eletti a Messina di firmarlo (Gazzetta del Sud, 29.3.2019).
Risolvere il conflitto di competenze tra Autorità Portuale di Messina – il cui nuovo presidente dovrebbe essere nominato a breve dal Governo – Comune, Soprintendenza ai Beni culturali ed ambientali a cui la “zona falcata” è vincolata, ed altri enti non sarà però facile. In ogni caso, per il recupero e la valorizzazione della Real Cittadella, sarà indispensabile l’impegno finanziario della Regione Sicilia che, in virtù dello Statuto di autonomia, ha competenza in materia di Beni culturali. 14 milioni di euro di fondi regionali per la bonifica dell’area sulla quale sorge la fortezza sarebbero già disponibili (Gazzetta del Sud, 3.3.2019).
Al recupero della fortezza, realizzata tra il 1680 ed il 1686 dall’architetto fiammingo Carlos de Grunembergh su incarico del Governo spagnolo, si era interessato l’assessore regionale siciliano ai Beni culturali Sebastiano Tusa, morto nello schianto del Boeing di Ethiopian Airlines, il 10 Marzo scorso.
“Ci auguriamo che il Presidente [della Regione Sicilia] Nello Musumeci possa portare a compimento quanto era stato annunciato nei mesi scorsi dall’assessore – ha detto Franz Riccobono – quei lavori di recupero ambientale e storico architettonico (…) darebbero nuovo lustro alla nostra città” (Tempostretto, 18.3.2019).
Ed a tutto il Sud – si può aggiungere – che recupererebbe così un pezzo importante della propria memoria storica. La riscoperta della propria Storia – è stato dimostrato – restituisce orgoglio ed identità, ed i beni culturali sono capaci di generare sviluppo economico.
Su queste linee si muoverà una iniziativa della Fondazione Il Giglio, che è in campo in questa battaglia civico-culturale e sostiene gli studiosi e le associazioni siciliane nei loro sforzi per salvare la Real Cittadella di Messina. (LN133/19)