(Lettera Napoletana) Un documento di Storia. Una occasione in cui il Cinema si sostituisce ai vuoti ed alle censure della storiografia ufficiale e della divulgazione. È quanto si può dire di “Red land-Rosso Istria”, il film che ricostruisce la vicenda tragica di Norma Cossetto, studentessa universitaria di Visinada (Istria ), oggi in Croazia, violentata e gettata ancora viva in una foiba (cavità del terreno dell’area del Carso e dell’Istria) dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito, nel 1943.
Tra il 1943 ed il 1947 migliaia di italiani furono “infoibati” dai comunisti jugoslavi animati dall’odio ideologico e dalla volontà di annettersi l’Istria ed anche Trieste, in una operazione di “pulizia etnica” che non risparmiò neanche alcuni italiani antifascisti che offrirono loro collaborazione,
Secondo lo studioso Gianni Oliva (“Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria”, Oscar Mondadori, Milano 2002) ex consigliere regionale del PCI e poi dei DS, “gli infoibati sono difficili da conteggiare, perché, in molti casi non è stato possibile recuperare i cadaveri”. Le stime sul numero di vittime delle epurazioni comuniste – secondo lo stesso Oliva – oscillano tra 10-12mila e 20-30mila.
Nonostante l’istituzione di una Giornata del ricordo (10 febbraio), voluta nel 2004 dal secondo Governo Berlusconi, le foibe restano ancora oggi una pagina nascosta della Storia, assente nei manuali scolastici e semisconosciuta per la divulgazione.
Prodotto da Venice Film, per la regia di Maximiliano Hernando Bruno, attore protagonista in “Il Leone di Vetro” (2014), altro coraggioso film sul plebiscito-farsa per l’annessione del Veneto all’Italia, Red and-Rosso Istria ha avuto sette anni di tormentata gestazione. Nonostante un cast di valore (tra gli attori Geraldine Chaplin e Franco Nero) il film alla Biennale del Cinema di Venezia è stato relegato nello spazio dedicato alla Regione Veneto, che ha sostenuto la produzione, collocato tra gli eventi a margine della Mostra, e non inserito tra i film in concorso.
Nonostante i giudizi positivi della critica (molto credibili nei ruoli gli attori, suggestiva la fotografia) il film, uscito nelle sale il 15 Novembre scorso, deve scontare il boicottaggio dei circuiti di distribuzione cinematografica. Sono solo poche decine le sale in cui “Red land-Rosso Istria” è stato messo in programmazione e per pochi giorni. Impossibile vederlo in molte grandi città ed in 10 regioni italiane su 20. A Napoli il film non è uscito, nessuna programmazione anche al Med Maxicinema (11 sale) del produttore cinematografico e distributore Luciano Stella, che solitamente offre anche pellicole considerate “di nicchia”. In Campania solo due cinema, il “Duel” di Caserta ed il “Movieplex” di Mercogliano (Avellino) lo hanno offerto in visione. A Roma il film è uscito in quattro sale, anche se la risposta di pubblico è stata ottima. Una sola, del circuito Uci Cinema, a Milano. Nessuna programmazione a Bologna, Firenze e nelle Regioni Emilia Romagna e Toscana. A Cagliari, il film era stato programmato in unico spettacolo, il 17 novembre, alla Multisala Uci. La proiezione, però, è stata cancellata senza spiegazioni.
“Red land-Rosso Istria” è un prodotto culturale in contrasto con il pensiero unico dominante. Ecco perché i grandi mass-media, la distribuzione cinematografica con poche eccezioni, e gli intellettuali allineati hanno fatto calare il silenzio su questo film, che non vogliono farci vedere. “Red land-Rosso Istria”, invece, è da vedere. In Dvd, se non si riesce al cinema, e da diffondere. VENICE film ha reso noto che il Dvd di Red land-Rosso Istria sarà disponibile all’inizio del 2019. (LN129/18).