Queste pagine sono dedicate ai mille tesori nascosti delle Due Sicilie, sparsi ovunque sul territorio dell’antico Regno, il più delle volte dimenticati o ignoti persino agli abitanti dei luoghi.

Si tratta di opere civili, artistiche, industriali e viarie, di siti reali e di monumenti, di strutture militari, sociali e religiose, imprese tecnologiche e paesaggistiche ….

Monumenti, palazzi, officine e fabbriche, porti, strade, ponti, interi paesi addirittura, ad un passo dalle nostre case, davanti ai quali si passa ogni giorno per andare al lavoro, o che si trovano nei paesini che si popolano solo per le ferie, ai quali nessuno fa più caso perchè non se ne conosce la storia e il valore.

Muti testimoni dell’ingegno, dell’iniziativa e del lavoro dei popoli delle Province di qua e di là del Faro al tempo dei Borbone, voluti ed edificati da quelle politiche prudenti e lungimiranti allo stesso tempo che fecero grande il Regno, si trovano spesso in stato di abbandono o di degrado, ancor più spesso sono sviliti ed obliati, a causa della cancellazione della memoria voluta dopo il 1860 e della colpevole o inconsapevole indifferenza dei posteri.

Sono tutti quei luoghi che se fossero riscoperti e riconosciuti, ricostruirebbero la mappa di quella Patria che molti, troppi, non sanno di avere.

Per questo, Il Giglio invita tutti ad una sorta di “caccia al tesoro” per ritrovare i luoghi perduti della memoria della Due Sicilie.

I lettori possono partecipare inviando una breve descrizione del “tesoro” scoperto e della sua storia, corredata da foto (massimo 4), all’indirizzo tesoridelregno@editorialeilgiglio.it

La nostra redazione pubblicherà le più significative in queste pagine.