(Lettera Napoletana) Nel 2005 il suo brano “I bambini fanno ooh” restò al vertice della Hit Parade per 20 settimane. Il singolo ha venduto oltre 210 mila copie, è stato tradotto in spagnolo, ed ha ricevuto da Sony Musica il riconoscimento come brano più scaricato dai cellulari. La canzone fu adottata come colonna sonora di Rai International. Nel 2006 ha vinto il Festival di Sanremo nella categoria big. Nel 2007 fu chiamato sul palco del Family Day, organizzato a Roma, a Porta San Giovanni dalla Chiesa cattolica contro l’approvazione dei Dico. Nel 2009 arrivò secondo a Sanremo con il brano “Luca era gay”.

Giuseppe Povia, 44 anni, milanese di nascita, ma pugliese di origine, è un caso intellettuale veramente raro all’interno dello Showbiz, il business dello spettacolo. Anticonformista, intellettualmente controcorrente, si è allontanato sempre di più dal mainstream del pensiero unico, per cominciare a parlare nelle sue canzoni del dominio della finanza, dell’oppressione dell’euro e della Bce, dei poteri forti. Povia mette in musica idee e concetti lontanissimi dal politically correct. Il pensiero unico dominante ed i suoi bracci armati (Centri sociali, organizzazioni della Gaystapo) lo hanno ricambiato con l’odio del quale sono capaci. Povia adesso autoproduce i cd, diffonde la sua musica sul circuito Internet ed organizza in proprio i concerti, al di fuori dei grandi circuiti.

Le sue radici meridionali sono affiorate con forza, anche grazie ai contatti con il Movimento Neoborbonico. È nato così “Al Sud” un brano che si apre con le note dell’Inno delle Due Sicilie e riassume meglio di un saggio storico le conseguenze dell’unificazione dell’Italia.

Il 23 aprile ad Anagni (Frosinone), sotto la pioggia continua, con una temperatura invernale, per il concerto di presentazione del suo cd doppio “Nuovo Contrordine mondiale”, atteso da due anni, si sono radunate 500 persone. Sul palco è salito anche il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, che il cantautore ha ringraziato mentre sventolavano le bandiere delle Due Sicilie.

LETTERA NAPOLETANA ha rivolto alcune domande a Povia:

La musica può essere utile a combattere il “nuovo ordine mondiale” della grande finanza e delle lobbies del pensiero unico ?

R . La musica migliora le persone ma non cambia il potere dei soldi. Troppo spesso invece i soldi cambiano il potere della musica.

Lei ha scritto canzoni molto anticonformiste, in contrasto con il mainstream della comunicazione e dello spettacolo. Quanto le è costata questa scelta in termini di carriera?

R. Sono sempre andato a passione per i temi e quando mi sono accorto di essere sulla strada giusta ho capito che la carriera non sarebbe stata quella del successo. Controsenso sensato no?

Il brano “Al Sud” si apre con l’ “Inno delle Due Sicilie” e parla dei primati del Regno dei Borbone. Come si è avvicinato a questi temi storici ?

R. Da molto lontano. Prima dall’unione monetaria euro e poi piano piano all’Unità d’Italia che è stata la stessa cosa: Nord preleva da Sud. Ringrazio i Neoborbonici, in particolare Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza.

“Quando i bambini fanno oh” era un bellissimo brano lirico, il nuovo cd sembra più orientato sulla denuncia e la protesta. È una scelta definitiva?

R. Non so, non amo la “coerenza” la ritengo spesso un limite nell’arte. (LN99/16)

 

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