(Lettera Napoletana) Alla fine, la spiaggia di Coroglio se la prenderanno definitivamente loro, per farci un lido balneare ed un ristorante. Tutto dietro il paravento della “Scienza”, che invece c’entra pochissimo.

Nel rendering (rappresentazione grafica) consegnato alla stampa del progetto vincitore del bando per la ricostruzione della “Città della Scienza” di Napoli, distrutta da un incendio doloso il 4 marzo 2013, lettini e bagnanti sono ben visibili. Quanto al ristorante, la sua realizzazione è stata annunciata dal consigliere delegato della “Città della Scienza” Enzo Lipardi nella conferenza stampa tenuta insieme al ministro per le Infrastrutture Graziano Del Rio ed al neo-presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca.

Il progetto del nuovo “Science center” – così continuano a chiamare un complesso il cui vero business spazia dall’incubatore di imprese al Bic (Business Innovation center, supporto all’innovazione per le imprese), ai Congressi, alla ristorazione, al divertimento, compresa l’organizzazione di feste di compleanno per bambini e la gestione di un teatro – è stato presentato il 7 luglio scorso.

I costi previsti sono di 54,9 milioni di euro, 24,9 stanziati da Cipe e Regione Campania, il resto dalla Fondazione Idis, creata nel 1991 dal docente universitario di fisica Vittorio Silvestrini, 80 anni, nato a Bolzano. Silvestrini, ex consigliere regionale del partito comunista in Campania, fu arrestato nel 1993 con le accuse di truffa e falso nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti nella Usl 40 di Napoli.

La Fondazione Idis della, quale è tuttora presidente, è stata destinataria dal 1991 ad oggi di enormi finanziamenti pubblici: 19 miliardi di vecchie lire di fondi Ue assegnati nel 1994 dalla Regione Campania, 35 miliardi di vecchie lire assegnati dal Cipe nel 1994, che, con il cofinanziamento dell’Ue, divennero 70. Altri 2 miliardi furono aggiunti dalla Regione Campania, per un totale di 91 miliardi di vecchie lire.

Il 26 giugno 1996, dopo la stipula di un accordo di programma tra Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) approvò il “progetto Città della Scienza” affidato alla Fondazione Idis, con un finanziamento di 104 miliardi e 811 milioni di vecchie lire. Con questa somma – calcolò il consigliere regionale dei Verdi Arcobaleno Antonio d’Acunto, tra i primi ad avanzare riserve sulla nascente “Città della Scienza” – “si sarebbero potuti retribuire per 3 anni 1000 dottori di ricerca per i quali non erano disponibili concorsi universitari”.

Dal bilancio 1996, certificato dalla Price Waterhouse, risultava che la Fondazione Idis aveva pagato 750 milioni di vecchie lire in “consulenze legali e fiscali, la voce di spesa più alta.

Ai finanziamenti pubblici ricevuti bisogna ancora aggiungere i fondi stanziati annualmente dalla Regione Campania. Solo nel 2009, due milioni di euro.

Nell’ottobre 1997 la Fondazione Idis fu oggetto di un’inchiesta dell’allora Procuratore di Napoli, Agostino Cordova. A Silvestrini furono contestati i reati di truffa e malversazione ai danni dello Stato. Il Procuratore Cordova rese noto che “la reale situazione contabile della Città della Scienza registrava un indebitamento pari a circa 6 miliardi e 400 milioni di lire, mentre, per ottenere finanziamenti pubblici, la Fondazione Idis aveva dichiarato un utile di circa 27 milioni di lire, inducendo in errore il Cipe, che erogò alla Fondazione Idis 104 miliardi e 811 milioni di lire. I finanziamenti pubblici non ancora erogati alla Fondazione Idis furono sequestrati dai carabinieri del Ros.

 

A coprire il disavanzo accumulato dalla “Città della Scienza, vicina al fallimento – come hanno ammesso i suoi stessi promotori – provvide la Regione Campania presieduta da Antonio Bassolino. Nel 2001 la Regione divenne socia della creatura di Silvestrini, nel 2002 costituì una società consortile della quale acquisì la maggioranza, nel 2008 la “Città della Scienza” divenne una società “in house” (cioè, controllata al 100%) della Regione Campania, che erogò altri 3 milioni di euro.

Una somma, però, ancora insufficiente per questo enorme carrozzone divoratore di risorse pubbliche. Nel marzo 2013, quando si arrivò all’incendio doloso delle strutture realizzate abusivamente sulla spiaggia di Coroglio (motivo per cui Silvestrini è stato indagato per abuso di ufficio), per il quale la Fondazione Idis ha incassato un premio assicurativo di 18 milioni di euro (“l’Espresso, 12.3.2015) la Città della Scienza non pagava gli stipendi ai dipendenti da un anno e mezzo.

Prima che economicamente, però – come ha osservato il giornalista Camillo Langone (Il Foglio, 7.3.2013) – la Città della Scienza era fallita culturalmente.

La conclusione dei lavori del nuovo “Science Center” di Napoli, con lido balneare e ristorante annesso, è prevista entro il 2018. Il consigliere delegato della “Città della Scienza” Enzo Lipardi, già addetto stampa del sindaco Rosa Russo Jervolino, ha dato appuntamento al ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio, ed al presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per quella data.

 Nel frattempo, oltre a qualche percorso di divulgazione scientista – l’ultimo si chiama “Gnam Mare” ed ha per tema il Mediterraneo – in quella che chiamano “Città della Scienza” continueranno a funzionare l’incubatore di impresa, il Bic, il Centro Congressi, il punto ristorazione, i bar, il teatro, il cinema all’aperto. All’interno, ai visitatori, vengono offerti dépliants di un american bar e di un ristorante panoramico sulla collina di Posillipo. In attesa dei menù del ristorante interno. (LN90/15).