(Lettera Napoletana – Dic. 2014) Antonella Grippo e Giovanni Fasanella continuano a scrutare dietro le quinte della storia ufficiale e pubblicano un saggio su ragioni e personaggi occulti della I Guerra Mondiale.
“1915” (Sperling & Kupfer 2014, pp. 295, € 18,00), segue “1861”, sull’unificazione italiana, uscito in occasione dei 150 anni, ed “Intrighi d’Italia” (2102), alcuni capitoli del quale sono dedicati al cosiddetto Risorgimento.
Ricercatrice lucana, docente di storia nelle scuole superiori, Antonella Grippo ha pubblicato per l’Editoriale Il Giglio “Uno Dio e Uno Re. Il brigantaggio come guerra nazionale e religiosa” (2008).
L’attenzione per le pieghe nascoste della storia, e per l’azione decisiva delle sette e delle società segrete, è una costante della scuola cattolico-controrivoluzionaria europea. Basti citare, per il Regno delle Due Sicilie, l’opera di Giacinto de’ Sivo (“Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861”) e, a livello europeo, Léon de Poncins (1897-1975) autore, insieme a Emmanuel Malynski, di “La Guerre occulte” (1936).
Grippo e Fasanella dedicano un capitolo del libro, “Le mani della massoneria sulle forze armate” alla ricostruzione della disfatta dell’esercito italiano a Caporetto (24-26 ottobre 1917). La Commissione d’inchiesta mise in stato d’accusa il generale Luigi Cadorna, “odiato dai massoni”, e mandò assolto il generale Pietro Badoglio, Comandante del 27° Corpo d’Armata, massone, che – osservano gli autori di “1915” – “cedendo spezza il fronte e provoca il crollo dell’intero schieramento”. “Ben tredici pagine relative alla sua condotta in guerra vengono sottratte dalla relazione finale della Commissione d’inchiesta, su precisa richiesta del nuovo presidente del Consiglio“ (Vittorio Emanuele Orlando, n.d.r.), scrivono Grippo e Fasanella. Badoglio, salvato dai superiori i generali Luigi Capello e Luca Montuori, anch’essi affiliati alla massoneria, spunterà, come è noto, dopo il 25 luglio 1943 e la caduta del Fascismo per garantire ai suoi referenti occulti il cambio di alleanze dell’Italia, dopo il celebre “la guerra continua”.
Di sicuro interesse anche la documentazione, tratta dall’Archivio centrale dello Stato -Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulle “Legioni rosse” di Costanzo Premuti, un’associazione segreta di “interventisti radicali attivi soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, che riunisce appartenenti a varie tendenze politiche, dai repubblicani ai massoni, per ‘fondare un Comitato di guerra e chiudere il Parlamento’ ”.
L’organizzazione segreta voleva stroncare, utilizzando qualunque mezzo compreso l’assassinio, ogni tendenza neutralista. Il vero obbiettivo della guerra 1915-1918 era infatti quello di mettere fine all’Impero Austro-Ungarico, ultima eredità del Sacro Romano Impero. “Chi li paga? – chiedono gli autori del libro – Sicuramente logge carbonare e massoniche, ma c’è anche la manina generosa degli alleati che vogliono a tutti i costi evitare l’eventualità di una pace separata con Austria e Germania”. (LN83/14)