«La nostra Patria per noi sono i nostri villaggi, i nostri altari, le nostre tombe, tutto ciò che i nostri padri hanno amato prima di noi.
La nostra Patria è la nostra fede, la nostra terra, il nostro Re …
Loro l’hanno nel cervello; noi la sentiamo sotto i piedi …
È vecchio come il diavolo il mondo che essi dicono nuovo e che vogliono fondare senza la presenza di Dio …
Ma di fronte a questi demoni che rinascono ogni secolo, noi siamo la giovinezza.
Signori! Siamo la giovinezza di Dio!»
Françoise-Athanase Charette de La Contrie
La Vandeana
Il testo della canzone, che esprime pienamente lo spirito della contro-rivoluzione vandeana, fu scritto da Pino Tosca nel 1968. La versione proposta è del gruppo Settimo Sigillo, registrata durante un concerto tenutosi a Bergamo nel 1983.
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Ride la piazza e urla al sangue che colora
il collo dei soldati fedeli alla corona,
che sopra i ceppi hanno baciato il giglio dell’onore;
che col sorriso hanno gettato di sfida il guanto ancora.
Siamo del re ladri e cavalieri
e nella notte noi andiamo.
E il vento freddo del terrore
non ci potrà fermare.
L’oro che noi rubiamo con onore
dentro i nostri cuori splende
come il bel simbolo d’amore
che al trono ci legò.
Spade della Vandea, falci della boscaglia,
baroni e contadini, siamo pronti alla battaglia
per giustiziare chi tagliò il giglio là sulla ghigliottina
per riabbracciare il sole di Francia sulle nostre colline.
Siamo del re ladri e cavalieri
e nella notte noi andiamo.
E il vento freddo del terrore
no non ci potrà fermare.
Se un rosso fiore nasce in petto a noi
è il sangue di chi crede ancora
di chi combatte la Rivoluzione
di uomini d’onore.
Nei cieli devastati da giudici plebei
dall’odio degl’uomini, dal pianto degli eroi,
nasce un bel fiore che i cavalieri portano sui mantelli.
è il bianco giglio che ha profumato il campo dei ribelli.
Sanguina il Sacro Cuore, sulla nostra bandiera,
e nella notte empia, l’ultima mia preghiera.
Vergine Santa salva la Francia dalla maledizione
rinasca il fiore della vittoria: Controrivoluzione!
Siamo del re ladri e cavalieri
e nella notte noi andiamo.
E il vento freddo del terrore
no non ci potrà fermare.
L’oro che noi rubiamo con onore
dentro i nostri cuori splende
come il bel simbolo d’amore
che al trono ci legò.